lunedì 12 settembre 2016

SUOR CATERINA EMMERICK, LE SUE PROFEZIE: Replica e Controreplica

DE STULTILOQUENTIA LEPCISMAGNI

«Non ascoltare la Vergine Santissima, inviata da Dio, è un peccato contro lo Spirito Santo».
Suor Lucia dos Santos

Avrete notato che a volte riprendiamo argomenti pubblicati da altri siti.
Questo accade se riteniamo interessante l'argomento e, ovviamente, se lo riteniamo ben trattato. La stessa cosa può capitare anche a quanto viene postato su questo nostro piccolo blog.
Così capita spesso che il nostro instancabile ed inarrestabile amico Claudio Saltarelli, presidente dell'Ass. Identitaria Alta Terra di Lavoro, riprenda sul sito della sua associazione quanto abbiamo pubblicato qui.
Così è capitato ad un articolo, ripreso da alcuni siti cattolici, che avevamo postato per la festività dell'Assunta e che, grazie all'Ass. Ident. Alta Terra di Lavoro, ha avuto una replica.


cliccando qui il post sul blog di Alta Terra di Lavoro. (ripreso da quello pubblicato da noi)





Così, infatti, l'amico Saltarelli scrive sul blog in data 7 settembre 2016:

"circa tre settimana fa in corrispondenza del 15 di agosto pubblicai un importante articolo sulla profezia della Emmerick e finito il periodo vacanzieri Octavius Lepcismagnus mi invia una sua replica."

Innanzitutto vogliamo ringraziare il presidente Saltarelli sia per aver ripreso l'articolo sia per averlo definito "importante".

Infatti, stimolare un dibattito, una discussione, su un argomento proposto, è qualcosa che ci fa sempre estremamente piacere, quindi non diremo che sarebbe stato molto meglio se l'autore della replica avesse continuato, ad libitum, il suo periodo vacanziero. 

Ma è evidente che il nostro Octavius Lepcismagnus fa un po' di confusione.
E quindi avremmo preferito che avesse impiegato il tempo trascorso in ferie (o almeno parte di esso) a documentarsi su quanto ha poi voluto esternare.

Non ce ne voglia l'autore della replica. Sicuramente è una persona degnissima, coltissima ed intelligentissima. Vogliamo solo evidenziare come, anche apparentemente ben argomentate, se non ci si documenta "bene" e non si presta la dovuta attenzione, si possono scrivere un cumulo di sciocchezze.

Leggendo la "replica", infatti, abbiamo avuto nettissima la stessa sensazione di quando su Facebook vengono postate delle semplici espressioni matematiche che prevedono una semplice univoca soluzione e, tra i commenti, si leggono risultati tra i più diversi e tutti differenti tra loro.
Chiedendo spiegazioni si scopre che coloro che hanno dato risultati, per così dire, "ad organo riproduttore canino" hanno seguito un "loro" ragionamento  prescindendo totalmente dalle regole e dall'espressione proposta.
In parole povere: non avevano capito nulla!


È  vero che le profezie dei veggenti non sono paragonabili a quelle delle scritture, ed è  vero anche che le profezie possono essere cambiate (cfr. Giona, "ancora 40 giorni e Ninive sarà  distrutta", poi gli abitanti fanno penitenza e Dio non la distrugge piu), ma la profezia della Emmerich si è  già  avverata, come appare chiaro leggendo (e capendo) quanto scritto dalla Beata due secoli fa.

La visione del tempo con i Due Papi (non Papa e antipapa), se non si vuole considerare altro, ne è la prova provata più eclatante.


i due Papi della profezia

Riporto quindi la replica del sig. Octavius Lepcismagnus (in nero) con la controreplica (in grassetto ed in rosso). Le note  con un numero in blu tra [parentesi quadre] sono dell'autore della replica; le note in rosso ed indicate da asterischi sono della controreplica.
A scanso di equivoci, il termine "IGNORANTE" è usato in senso strettamente "etimologico" e cioè di persona che non sa, che ignora.



Suor Katharina Emmerick



Replica e Controreplica

Una prima cosa, generale, che andrebbe puntualizzata è che una cosa sono le “visioni” e le “predizioni” di vari veggenti, altra cosa sono le vere e proprie profezie, che si ritrovano nei Testi Sacri.
Son due piani differenti, che, dunque, non andrebbero confusi.
Quello dei Testi Sacri è un futuro necessarioquelli dei veggenti son futuri possibili.
I futuri “possibili” possono realizzarsi o non realizzarsi, mentre il futuro necessario deve realizzarsi.

il futuro previsto dalla Emmerick, infatti, si è già relizzato, almeno in alcune sue parti.
Allo stesso modo con il quale si può giungere a Roma da vie diverse, ma giungere a Roma è l’obiettivo, così il futuro “necessario” può prendere vie molto diverse, si può realizzare in maniere differenti. Quello dei veggenti è questo secondo livello, quello cioè dei futuri possibili. Per questo motivo, ovunque confliggono le “visioni” con le “profezie” (dei TestiSacri), le prime – le “visioni” – devono passare in secondo piano.


Questo non significa che le “visioni” siano tutte false, solo che vanno prese “con le (dovute) molle”. Il problema, in tal caso, alla radice di tutti gli usi delle “visioni”, sta sempre nelle loro interpretazioni.

"Penso, dice Antonio Socci, che le profezie vadano maneggiate con molta cura e prudenza…Tuttavia…devo ammettere che gli eventi che si sono susseguiti tendono purtroppo ad assomigliare sempre più alle visioni profetiche della Beata Ennerich." (fonte: Antonio Socci sul suo sitoInfatti molto di quanto "visto" dalla Emmerick si è già avverato; Concordo che il problema sia nel "capire" quanto profetizzato ma pensavo che alcune profezie della Emmerick fossero talmente chiare da poter evitare questo problema, almeno per quelle profezie che si erano già compiute, ma evidentemente avevo torto.
Questo è anche il caso delle visioni di Anne Catherine Emmerick (1774-1824). Nel link in questione (http://www.altaterradilavoro.com/14-e-15-agosto-due-date-importanti-per-noi-napolitani/), vi è un passo: “La Messa era breve. Il Vangelo di San Giovanni non veniva letto alla fine.” (12 luglio 1820) [Si tratta della nuova Messa nata dopo il Concilio Vaticano II, dove è soppresso l’ultimo Vangelo, quello di San Giovanni, che viene letto nella Messa tridentina – ndr]’.
Tra parentesi quadra vi è l’interpretazione, infatti, è aggiunto “ndr”, dove “r” è redattore, il redattore dell’ interpretazione del passo della Emmerick.

caro Octavius Lepcismagnus, non di interpretazione si tratta ma di spiegazione, chiarificazione (evidentemente non riuscita e me ne dispiace) ad uso delle persone che, forse anche perché troppo giovani, non conoscono il rito tridentino e per questo non in grado di capire sia "messa breve" sia il "Vangelo alla fine".
Da dove spunta fuori, ora, che nella Messa post Concilio Vaticano II non si legga più il Vangelo di Giovanni?

Da dove spunta fuori? La risposta è molto semplice: dal Concilio Vaticano II e con la costituzione apostolica Missale Romanum del 3 Aprile 1969. "Contra facta non valet argumentum", caro Lepcismagnus.
Legga il Messale, partecipi alla Santa Messa e vedrà che nel rito "novus ordo", la celebrazione termina con "la Messa è finita, andate in pace".
Si tratta di un’ evidente sciocchezza  [1].

"Si tratta di un'evidente sciocchezza". Ma la sciocchezza è quella che afferma lei.
Ecco, la questione del Vangelo di San Giovanni, esemplifica chiaramente la confusione (ed anche l'ignoranza) che affligge l'autore della replica, reso ancor più evidente dalla nota che parla si del vangelo di San Giovanni ma in generale. Direbbe il magistrato-politico di Montenero di Bisacce, CHE C'AZZECA??? La sciocchezza è EVIDENTE, senz'altro, ma non è quella che pensa lei. La nota, tra l'altro, fa capire senz'alcun dubbio che non ha capito nulla di quanto affermato dalla Emmerick, confondendo, credo in buona fede, il Vangelo che, ancora oggi, si legge dopo le letture ed è differente per i differenti periodi dell'Anno Liturgico con quello che veniva recitato alla fine della Santa Messa fino all'introduzione del nuovo rito.

"Si tratta di un'evidente sciocchezza"? Citando il noto giornalista televisivo Antonio Lubrano, la domanda sorge spontanea:
Ma, Lepcismagnus, lei ha mai partecipato ad una Celebrazione Eucaristica, che sia tridentina o attuale?
Probabilmente il passo della Emmerick si riferisce* al fatto che il Vangelo di Giovanni – considerato all’epoca, e per molto tempo ancora, il più “spirituale” [2].– non sarebbe più stato (secondo la stessa Emmerick**) centrale, a sua volta immagine del fatto che lo “spirito” avrebbe, per lei, abbandonato la Chiesa o che una visione “materialistica” e poco “spirituale” vi sarebbe venuta – nella Chiesa – a predominare, ma non può voler dire che il Vangelo di Giovanni non sarebbe stato più letto, “letteralisticamente”***! Infatti, ciò è semplicemente falso.

* "Probabilmente"? Sicuramente, direi, il passo della Emmerick si riferisce al fatto che, con il rito tridentino,  alla fine della Messa si leggeva, sempre, lo stesso passo del Vangelo di San Giovanni e, con il nuovo rito, dal 1969, non lo si legge più.
Tutto questo fu previsto, è bene ricordarlo, nei primi anni dell'ottocento, quando una cosa simile non era ne lontanamente immaginabile.
Quello che è evidente è che oltre a non conoscere la Santa Messa preconciliare, non conosce quella attuale, forse non conosce nemmeno la lingua corrente.
Mi spiego: Nella Messa Tridentina, e fino agli anni '60 del secolo scorso quindi, al termine della stessa e, quindi, dopo l' "ITE, MISSA EST", veniva letto il Prologo del Vangelo di San Giovanni, sempre uguale, immutabile a differenza del Santo Evangelo recitato dopo la/e lettura/e.
Lo riportiamo perché non ci siano dubbi e lo riportiamo in italiano così da facilitarne (speriamo) la comprensione:


"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e senza di Lui nulla è stato fatto di tutto ciò che è stato creato. in Lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini. e la luce splende tra le tenebre, e le tenebre non la compresero. Ci fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Questi venne in testimonio, per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era egli la luce, ma per rendere testimonianza alla luce. Era la luce vera, che illumina tutti gli uomini che vengono in questo mondo. Era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di Lui, ma il mondo non lo conobbe. Venne nella sua casa e i suoi non lo accolsero. Ma a quanti lo accolsero diede il potere di diventare figli di Dio, essi che credono nel suo nome: i quali non da sangue, né da voler di carne, né da voler di uomo, ma da Dio sono nati. ci inginocchiamo E il Verbo si fece carne ci alziamo e abitò fra noi; e abbiamo contemplato la sua gloria: gloria come dal Padre al suo Unigénito, pieno di grazia e di verità." 

Questo è il Vangelo che veniva letto alla fine di ogni Celebrazione Eucaristica e, caro Octavius Lepcismagnus,  contrariamente a quanto asserisce con malriposta sicumera, NON VIENE PIÙ LETTO. Le parole della Beata non lasciano adito a dubbio alcuno: La Messa era breve. Il Vangelo di San Giovanni non veniva letto alla fine.” Ed, a parte le sue parole, è un qualcosa facilmente riscontrabile partecipando ad una normale Celebrazione Eucaristica. Cosa che le consiglio caldamente di fare, possibilmente con rito antico.

Dire che nella Messa, detta "di Paolo VI", alla fine, si reciti questo Vangelo, questo si che È UNA COLOSSALE SCIOCCHEZZA!!

Per fortuna Leone XIII introdusse l'obbligatorietà di recitare le "Preci Leonine"   nel 1884 (anche queste alla fine della Celebrazione Eucaristica e durarono anch'esse, ahimè, fino al 1965 con la riforma "paolina"), 60 anni dopo la morte della Beata, così non ne parlò nelle sue visioni altrimenti, forse, Octavius avrebbe contestato anche questo sostenendo che si recitano ancora.

Capisco: lei ha pensato che la Emmerick volesse dire che non si sarebbe più letto il Vangelo di San Giovanni tout court. Ma si parla di "Vangelo di San Giovanni" che "non veniva letto alla fine" e lo si spiega anche nella "ndr", e quindi la confusione è possibile solo se si ignora: 1-l'italiano; 2- la "ndr" 3- il rito di San Pio V o Tridentino; 4-il rito di Paolo VI o novus ordo.

NOTA BENE: Per amor di precisione il Messale Tridentino del 1570 prevedeva per alcuni giorni la recita, come Ultimo Vangelo, anche di brani diversi dal Prologo del Vangelo di S. Giovanni, per esempio quando vi era un'occorrenza liturgica (sovrapposizione di due feste in uno stesso giorno).
Ma la riforma di Giovanni XXIII del Messale Romanum del 1962 (il Messale del rito straordinario "sdoganato" dal Motu Proprio "Summorum Pontificum" di S.S. Papa Benedetto XVI) abolì tale pratica tranne, che in un caso: la II domenica di Passione (Domenica delle Palme), qualora non si fosse tenuta la Processione delle Palme, come Ultimo Vangelo si legge il testo proprio di tale processione, ossia Matteo 21,1-9.


** non faccia dire alla Beata cose che non ha mai detto, la prego.

*** «ma non può voler dire che il Vangelo di Giovanni non sarebbe stato più letto, “letteralisticamente”»Ma è proprio quello che la suora agostiniana ha detto ed ha veduto. Se non avesse fatto confusione, se non ignorasse i due riti (vecchio e nuovo) e se avesse posto una maggiore attenzione a quello che leggeva, lo avrebbe certamente capito.
Chiaro che i passi della Emmerick, dunque, dipingano una situazione di grave “crisi della Chiesa” (né sono affatto i soli, in tal senso), ma che superficialità darne la colpa al solo abbandono del rito tridentino, peraltro identificato con quello originario, quando, invece, il tridentino stesso è stato una modifica delle forme precedenti.


Parlando di superficialità, crediamo  lo sia molto di più dire che la Emmerick dia la colpa della crisi della Chiesa all'abbandono del rito antico: dove lo ha letto?


Premesso che, se si parla di rito tridentino, si dovrebbe almeno conoscerlo. Anche se si parla di profezie effettuate da qualcuno si dovrebbe almeno averne letto qualcosa. "La forma è sostanza" è una delle prime cose che si insegnano ai giovani studenti di giurisprudenza. E lo è ancor di più nel rito "antico", che al tempo della Emmerick (e fino alla riforma di Paolo VI) era quello comunemente usato, dove ogni gesto, ogni parola, ogni movimento del celebrante e degli eventuali ministranti ha un suo preciso significato.



Personalmente credo che abbandonare il vetus ordo ma soprattutto la riforma  Postconciliare, così come è stata attuata, in una parola: la protestantizzazione della Chiesa Cattolica non sia stata una buona cosa ed abbia fatto da apripista a tante altre cose che non vanno nella Chiesa.
Lo scacciare Nostro Signore non solo dall'altare principale delle Chiese ma anche  dai semplici saluti (per essere chiari il famoso "Buonasera" che a tante persone è piaciuto così tanto) non sono una cosa buona.
Se cancelliamo N.S., se si abbandona la retta via, se si comincia a pensare che il Demonio non esiste e che sia solo una concettualizazione del Male, se si eliminano le preghiere per la difesa contro di esso (l'abolizione della lettura delle preci leonine ad esempio), non possiamo meravigliarci né dolerci per gli effetti che tutto questo ha sulla nostra vita e di cui giornalmente i TG ci danno notizia.


Suor Lucia dos Santos
E proprio nel giorno della festa di Pentecoste di quest’anno il teologo tedesco padre Ingo Döllinger, ordinato sacerdote il 25 luglio 1954, già segretario del Vescovo di Augusta, Josef Stimpfle, nonché amico personale di Benedetto XVI, ha dato il permesso di pubblicare a Maike Hickson, sul sito OnePeterFive questo clamoroso annuncio: «Non molto dopo la pubblicazione nel giugno 2000 del Terzo Segreto di Fatima da parte della Congregazione per la Dottrina delle Fede, il Cardinale Joseph Ratzinger disse a padre Döllinger durante una conversazione di persona che c’è una parte del Terzo segreto che non hanno ancora pubblicato! “C’è di più di quello che abbiamo pubblicato” disse Ratzinger. Inoltre disse a Döllinger che la parte pubblicata del segreto è autentica e che la parte inedita del Segreto parla di un cattivo Concilio e di una cattiva Messa che sarebbero arrivati in un futuro prossimo». «Padre Döllinger –  conclude Hickson – mi ha dato il permesso di pubblicare questi fatti nella festa dello Spirito Santo e mi ha dato la sua benedizione». (fonte: http://www.corrispondenzaromana.it/)
In una parola: la “crisi” della Chiesa non nasce da questioni di rituale, per quanto importanti esse siano, ma da una perdita di “presa” sulla società, a sua volta derivata non solo dal “modernismo” – peraltro in fase finale, agonizzante ormai -, vale a dire dalla scarsa capacità di convincimento del messaggio cristiano se non ritorna ad interpellare la coscienza umana e si trasforma sempre in un qualcosa di “surrettizio” [3], di perennemente “aggiunto” ad “altro”, dunque incapace di “camminare sulle sue sole cosce” mentre, invece, a quest’ “altro” (e aggiunto) si dona l’attenzione massima.

da sin. Lúcia dos Santos, Francisco Marto e Jacinta Marto
Tutti questi usi di “visioni” varie nascono, quindi, per “puntellare” una determinata “interpretazione” della Chiesa e della sua “crisi”, solo che talvolta son passi che vengono forzati per seguire quest’interpretazione stessa.

Le "rivelazioni", specialmente quelle mariane, "nascono" per l'infinita misericordia del PADRE, la sua tenera attenzione verso il mondo. Credere che nascano per "puntellare" alcunché, mi sembra molto riduttivo e profondamente errato. Ma lei è libero di credere ciò che vuole, ovviamente.

Non solo, ma, se il vero oggetto della controversia è determinare invece l’ origine della “crisi della Chiesa” – le sue cause “vere” -, è pressoché inutile cercare di usare questa o quella “visione”, che non potrà se non supportare l’idea della “crisi della Chiesa” ma non determinarne le precise origini.

L'Origine dela "Crisi"? Crediamo di aver già fornito una possibile risposta (secondo me). Il modo come è stato attuato il CVII, l'allontanamento di Cristo, anche nelle formule di saluto. "...Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza."
Anche qui, consiglierei, invece, una attenta lettura delle profezie della Emmerick (ma anche di quanto rivelato a Lourdes, La Salette etc.).
Si obietterà che, in tali visioni, s’incolpano, della crisi della Chiesa, le “forze del male” e la “corruzione nella Chiesa” stessa.
Questo è tutto vero, ma: 1quando mai non ci sono state le “forze del male” e la “corruzione nella Chiesa”; 2) queste ultime cause sono troppo generiche, qualora si voglia – come poi si vuole (qui è la controversia) – con esattezza scoprire, denotare, circoscrivere la forma precisa delle generiche “forze del male” e “corruzione nella Chiesa”, che ci son sempre state, eppure mai la Chiesa è stata in questa situazione.

"...Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione [difatti ora sono tantissimi i cattolici che diventano protestanti o che si lasciano influenzare dalle sette evangeliche, compresi molti sacerdoti]. In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre”. (1820)

mi sembra di una chiarezza cristallina
Conseguentemente, davvero è semplicemente inutile sapere che ci siano “forze del male” e la “corruzione della Chiesa”, perché già si sa che ci sono!

Per sapere che ci sono "forze del male" basta leggere il Vecchio Testamento, è vero. Non sono necessarie le profezie e le apparizioni mariane.

Queste invece, testimonianze dell'amore del Signore verso l'umanità, descrivono accadimenti futuri, alcuni ineluttabili, altri che è possibile evitare attraverso azioni di volta in volta indicate e che generalmente includono penitenze e preghiere.

Qui corre l'obbligo di citare ancora la Beata suora agostiniana:

"Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova Chiesa... Ma Dio aveva altri progetti". (22 aprile 1823)




e...

“Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità… Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo”

i Due Pontefici. Visti da Suor katharina due secoli fa e che fanno capire chiaramente a quali tempi si riferissero le sue profezie.

...“Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta [la massoneria], mentre le bufere la stavano danneggiando..."

Mi sembra sia stata chiarissima.
Il problema, appunto, è denotarne la precisa natura, in vista di un’ eventuale cura.
Allora il dibattito dovrebbe esser condotto sui binari che gli son propri, piuttosto che “esondare” (nel senso “traslato” di “cedere all’impeto di un sentimento”), deviare, debordare su canali insufficienti.
Qualunque cosa si pensi a riguardo di “riforma della Chiesa”, sarebbe un dibattito forse più interessante.
Infatti, se, certamente, il dibattito così condotto non farà cambiare le posizioni, tuttavia, altrettanto certamente, aiuterebbe a chiarirne i veri contorni, a farne venir fuori la vera “posta in gioco” reale, in luogo di scantonare nascostamente bighellonando su, ed in, sentieri secondari.
Octavius Lepcismagnus

Fortunatamente, dopo aver previsto effetti e cause indicando anche rimedi,  giunge alla fine… un messaggio di speranza:

"Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo… Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo".

G.R.

NOTE (come già detto sono quelle scritte da Lepsicmagnus presenti nella replica; noterete che parlano del "Vangelo di Giovanni", ne esaltano il valore storico, ricordano che Giovanni 1, 1-18) viene letto a Natale e Capodanno (mentre Gv 1, 1-14 era letto alla fine di OGNI Celebrazione Eucaristica). Tutto vero, ma tutto assolutamente fuori luogo in quanto non smentisce in alcun modo (né potrebbe farlo) la profezia della Emmerick, né avvalora la tesi che la Emmerick si sarebbe sbagliata (ed anche questo non potrebbe farlo in alcun modo). :

[1] ‘Solitamente il vangelo di Giovanni (Gv) è letto durante i cosiddetti “tempi forti”, cioè nei momenti in cui si celebra un grande mistero di Gesù. Ad esempio, si ascolta il Prologo alla messa del giorno di Natale o alla messa di Capodanno; così anche la Passione di Gv viene letta ogni Venerdì Santo, mentre durante la domenica delle Palme sono proclamate le diverse passioni secondo gli altri tre vangeli sinottici. I quattro vangeli canonici sono i più antichi: indubbiamente non esistono apocrifi antichi come loro. Sul numero “quattro” i Padri fecero da subito una forte speculazione’ (cfr. http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_diocesi/43/2008-10/22-79/2008_materiali_Giovanni%20Vangelo%20spirituale.pdf).

[2] Al contrario, le interpretazioni recenti rivalutano il valore propriamente storico di Giovanni, mentre recenti scoperte hanno inficiato la reputazione del Vangelo di Luca come di quello più “storico” quando, invece, si hanno indizi del fatto che la ricostruzione delle scene della Passione in Giovanni è piuttosto storicamente attendibile. Il link citato nella nota n°1 (qui sopra) riporta l’interpretazione “classica” del Vangelo di Giovanni come del più spirituale.

[3] Vale a dire, che tace intenzionalmente la sua origine.


V. Dominus vobiscum.
R. Et cum spiritu tuo.
Initium  sancti Evangélii secúndum Ioánnem.
R. Gloria tibi, Domine!
Ioann. 1, 1-14. 
Iunctis manibus prosequitur:
In princípio erat Verbum, et Verbum erat apud Deum, et Deus erat Verbum. Hoc erat in princípio apud Deum. Omnia per ipsum facta sunt: et sine ipso factum est nihil, quod factum est: in ipso vita erat, et vita erat lux hóminum: et lux in ténebris lucet, et ténebræ eam non comprehendérunt. 

Fuit homo missus a Deo, cui nomen erat Ioánnes. Hic venit in testimónium, ut testimónium perhibéret de lúmine, ut omnes créderent per illum. Non erat ille lux, sed ut testimónium perhibéret de lúmine. 

Erat lux vera, quæ illúminat omnem hóminem veniéntem in hunc mundum. In mundo erat, et mundus per ipsum factus est, et mundus eum non cognóvit. In própria venit, et sui eum non recepérunt. Quotquot autem recepérunt eum, dedit eis potestátem fílios Dei fíeri, his, qui credunt in nómine eius: qui non ex sanguínibus, neque ex voluntáte carnis, neque ex voluntáte viri, sed ex Deo nati sunt. Genuflectit dicens: Et Verbum caro factum est, Et surgens prosequitur: et habitávit in nobis: et vídimus glóriam eius, glóriam quasi Unigéniti a Patre, plenum grátiæ et veritatis. 
R. Deo gratias.

Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος, καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸν θεόν, καὶ θεὸς ἦν ὁ λόγος. 2οὗτος ἦν ἐν ἀρχῇ πρὸς τὸν θεόν. 3πάντα δι’ αὐτοῦ ἐγένετο, καὶ χωρὶς αὐτοῦ ἐγένετο οὐδὲ ἕν. ὃ γέγονεν 4ἐν αὐτῷ ζωὴ ἦν, καὶ ἡ ζωὴ ἦν τὸ φῶς τῶν ἀνθρώπων· 5καὶ τὸ φῶς ἐν τῇ σκοτίᾳ φαίνει, καὶ ἡ σκοτία αὐτὸ οὐ κατέλαβεν. 6Ἐγένετο ἄνθρωπος ἀπεσταλμένος παρὰ θεοῦ, ὄνομα αὐτῷ Ἰωάννης· 7οὗτος ἦλθεν εἰς μαρτυρίαν, ἵνα μαρτυρήσῃ περὶ τοῦ φωτός, ἵνα πάντες πιστεύσωσιν δι’ αὐτοῦ. 8οὐκ ἦν ἐκεῖνος τὸ φῶς, ἀλλ’ ἵνα μαρτυρήσῃ περὶ τοῦ φωτός. 9ἦν τὸ φῶς τὸ ἀληθινὸν ὃ φωτίζει πάντα ἄνθρωπον ἐρχόμενον εἰς τὸν κόσμον. 10Ἐν τῷ κόσμῳ ἦν, καὶ ὁ κόσμος δι’ αὐτοῦ ἐγένετο, καὶ ὁ κόσμος αὐτὸν οὐκ ἔγνω. 11εἰς τὰ ἴδια ἦλθεν, καὶ οἱ ἴδιοι αὐτὸν οὐ παρέλαβον. 12ὅσοι δὲ ἔλαβον αὐτόν, ἔδωκεν αὐτοῖς ἐξουσίαν τέκνα θεοῦ γενέσθαι, τοῖς πιστεύουσιν εἰς τὸ ὄνομα αὐτοῦ, 13οἳ οὐκ ἐξ αἱμάτων οὐδὲ ἐκ θελήματος σαρκὸς οὐδὲ ἐκ θελήματος ἀνδρὸς ἀλλ’ ἐκ θεοῦ ἐγεννήθησαν. 14Καὶ ὁ λόγος σὰρξ ἐγένετο καὶ ἐσκήνωσεν ἐν ἡμῖν, καὶ ἐθεασάμεθα τὴν δόξαν αὐτοῦ, δόξαν ὡς μονογενοῦς παρὰ πατρός, πλήρης χάριτος καὶ ἀληθείας·

2 commenti:

  1. sono onorato ed orgoglioso di poter spesso utilizzare i vostri articoli e vi ringrazio per la possibilità che ci concedete nel pubblicarli. della replica sono contento perché vuol dire che nel mondo virtuale non si trovano solo idiozie. non ho i mezzi per poter dare una risposta alla vostra relazione ma di una cosa sono certo e di non prendere in considerazione in nessun modo antonio socci e quello che dice. antonio socci si trova lontano anni luce dalla mia posizione identitaria e napolitana. sono personalmente dalla parte di papa francesco e non il linea con il recente passato, vi invito a leggere il libro scritto da fernando di mieri sulle riflessioni politiche sul 1799 di francesco colangelo, abbiamo organizzato un convegno sul teme, per capire che chi ha preso il potere nella chiesa dopo il 1871 ha contribuito a distruggere il nostro regno. un caro saluto

    claudio saltarelli

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  2. Grazie del tuo commento, carissimo Claudio. Ci dispiace che anche Tu non partecipi alla celebrazione della S. Messa (anche con il rito ordinario) e che quindi non sappia che non si legge più l'Ultimum Evangelium alla fine.
    Penso che Papa Francesco abbia un compito gravoso di guidare la Chiesa in tempi così difficili e ritengo che tutti dovremmo aderire all'invito che incessantemente rivolge ai fedeli: Pregare per il Santo Padre!!! È un invito che faccio mio: preghiamo, e tanto ma proprio tanto, perché il Signore illumini Papa Francesco. Ma finché il Signore non illumini l'attuale Pontefice, la mia impressione su di lui non è positiva per nulla.
    A differenza di tanti non mi piace per nulla quel "buonasera", non mi piace la sua demagogia, non posso accettare, soprattutto dal Papa, definire sciocco il comportamento di Gesù né che proprio il Santo Padre non si genufletta in adorazione davanti al Santissimo (fatti spiegare da un buon sacerdote perché è cosa gravissima).
    Non è un mistero che non mi piace il corso che la Chiesa ha intrapreso, la "protestantizzazione" iniziata dopo il CVII e mi inquietano molto le tante profezie che riguardano i tempi attuali.
    Mi dispiace della tua prevenzione contro Antonio Socci, evidentemente solo perchè non in sintonia con il tuo “idolo”.
    Non condivido tutto quello che dice non per questo lo boccio aprioristicamente.
    Non so quale sia il pensiero di Socci su l’italia, su i Borbone e sulla nostra Patria Duosiciliana; quando affronterà questi argomenti vedrò se coincidono con il mio pensiero o meno.
    Ma su la Chiesa trovo le sue analisi molto acute e profonde.
    Ti riporto quanto dice a proposito dei tempi attuali e Ti invito a rifletterci su:
    «Mai nella storia della Chiesa si è avuta una così spaventosa concentrazione di profezie che prospettano un tempo catastrofico per la cristianità e per il mondo. E sono profezie cattoliche, cioè legate a santi, pontefici e mistici o messaggi di apparizioni mariane riconosciute dalla Chiesa. Dal Segreto di Fatima, per il quale Benedetto XVI ha evocato il 2017 come anno cruciale, alle profezie di don Bosco, da quelle della beata Anna Katharina Emmerich alle apparizioni di Kibeho, fino alle apparizioni in Rue du Bac e Lourdes.»
    (Dalla seconda di copertina de La profezia finale)

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Il cielo