giovedì 29 ottobre 2015

LUTTO IN CASA RICCARDI




Oggi è tornata alla Casa del Padre la mamma del nostro amico e Vice Presidente dell'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie, dr. Fernando Riccardi. Il Presidente, comm. Giovanni Salemi, il direttivo e l'Istituto tutto, profondamente commossi, si uniscono,  con un grande abbraccio, al dolore di Fernando, del fratello Riccardo e di tutta la famiglia.
La salma arriverà a Caprile di Roccasecca da Campobasso, dove la signora era stata ricoverata, domani 30 ottobre.
Le esequie si svolgeranno a Caprile alle ore 16,00

lunedì 26 ottobre 2015

PRECISAZIONI


Purtroppo ogni tanto dobbiamo occuparci di cose spiacevoli. Che il cosiddetto meridionalismo d'accatto esista ne abbiamo prova provata quasi tutti i giorni ma su quanto millantato da alcuni è necessario esprimere una parola con voce ferma e decisa.
In questo caso gridiamo, con forza: "giù le mani da Capua!!!". Ci dispiace dover constatare che, al di là della facciata buonista e degli appelli a superare le divisioni "dinastiche" in nome della pacificazione e della causa della Nazione Napoletana, i rappresentanti di S.A.R. don Pedro de Borbón y Borbón, tornino a manifestare la propria reale natura cercando di profittare dell'opera buona svolta da un uomo, in questo caso Umberto Schioppa, di cui stavolta si intestano addirittura la proprietà. Il "capitano" Schioppa ha presenziato all'annuale commemorazione del Volturno come figurante, come aveva fatto in passato ben prima che qualcun’altro ne rivendicasse la proprietà esclusiva. Rivendicare  poi anche una bandiera listata lutto poi, mi sembra decisamente eccessivo.
Una bandiera listata a lutto non porta scritto il nome di nessuno. 
Quella Bandiera, che noi onoriamo, era a lutto per i Caduti della Battaglia del Volturno, era a lutto per i Caduti tutti della “guerra del ’60”, per coloro che sono morti proseguendo, come “irregolari” nella lotta contro lo straniero invasore, per tutte le persone uccise grazie alla legge Pica (le buone leggi dei fratelli italiani), per gli abitanti di interi paesi trucidati solo perché non volevano essere “liberati”,  per de Trasigny, de Christen, Borges, per i nostri amici Agostino Carullo e Donato Gianfredi scomparsi tragicamente poco tempo fa.
Ed anche per tutti gli abitanti della nostra amata e sventurata Patria deceduti a causa delle recenti calamità naturali.
Così noi l’abbiamo intesa. Da Cattolici, da legittimisti e da “Borboniani” che riconoscono nel Duca di Castro il legittimo (ed unico) Capo della Real Casa di Borbone Due Sicilie.

Respingiamo e protestiamo, dunque, con forza, per il becero tentativo di "fare ammuina" e creare confusione. Una scelta che dimostra la cattiva fede di chi, pur di farsi (e fare) pubblicità a cause discutibili, non esita a strumentalizzare anche un nobile momento e un nobile sentimento come la stima e l'amicizia reciproca che ci lega a Umberto Schioppa. Il direttivo dell'Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie ribadisce e rivendica l'esistenza, in ogni manifestazione ed evento organizzato, di un legame forte con i legittimi rappresentanti della Real Casa di Borbone Due Sicilie di cui è Capo, S.A.R. il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, "Dei Gratia et Jure Hereditario" XVIII Duca di Castro, LIV Gran Maestro dell’Ordine Costantiniano, X Gran Maestro dell’Insigne Ordine di San Gennaro, IX Gran Maestro del Reale Ordine di San Ferdinando e del Merito, IX Gran Maestro del Reale Ordine Militare di San Giorgio della Riunione, VIII Gran Maestro del Reale Ordine di Francesco I. A dimostrazione di questo forte rapporto la presenza di cavalieri costantiniani appartenenti a ben 4 delegazioni rappresentate a Capua, lo scorso 17 ottobre, dall'avvocato Giulio Del Vaglio in rappresentanza del Marchese Pierluigi Sanfelice di Bagnoli (Delegato per Napoli e Campania), dall'avv. Franco Ciufo (Delegato Vicario per il Lazio), dal Nob. Dr. Antonio di Janni (Delagato Vicario per la Sicilia) e dal Comm. Dr. Aurelio Badolati (Delegato Vicario per le Calabrie). Il resto sono chiacchiere da bar sport che hanno poco a che fare con gli ideali che dovrebbero muovere chiunque tiene alla Nazione e ne rispetta, al di là delle questioni dinastiche vere o presunte (in questo caso molto presunte), la sacralità.

giovedì 22 ottobre 2015

Il “Gonfalone” della Musica, il Liceo Garofano lancia la raccolta fondi per la nascita della nuova casa della musica

Il “Gonfalone” della Musica, il Liceo Garofano lancia la raccolta fondi per la nascita della nuova casa della musica


Tutti possono contribuire all'apertura di uno spazio per i giovani e gli appassionati di rilevanza provinciale dopo i lavori da 3 milioni di euro per la ristrutturazione dell'ex convento delle suore francescane. Un'iniziativa voluta dal Preside Di Cicco e sostenuta dall'amministrazione comunale. 


CAPUA - Si è giunti, ormai, all’ultimo atto per la rinascita del complesso conventuale delle suore francescane del Gesù Gonfalone che lo scorso maggio l’amministrazione comunale guidata da Carmine Antropoli ha concesso in comodato d’uso all’ente provinciale con l’obiettivo di creare un vero e proprio polo musicale a disposizione per tutta Terra di Lavoro. Il complesso, fondato nel 1230, nacque come conservatorio riservato alle figlie degli artigiani capuani che, nel 1594, si raccolsero come confraternita intestata al Gesù Gonfalone.
Tutta la struttura è stata fatto oggetto di un complesso intervento di restauro costato oltre 3 milioni di euro. Una somma che è stata impiegata per ridare stabilità alle strutture e allestire il “Centro Polifunzionale per il turismo culturale e congresssuale”. In questi giorni è partita invece la raccolta fondi per consentire l’allestimento del Liceo Musicale vero e proprio e per l’acquisto degli arredi secondo la concezione di aule intese come spazi aperti, che possano essere sfruttati dai ragazzi a 360°. A promuovere la raccolta il Liceo Garofano di Capua guidato dal prof. Giovanni Di Cicco.
“Intendiamo rendere il Liceo Musicale l’orgoglio della città di Capua, il luogo della cultura, delle arti, il palazzo della musica. Un luogo del quale non solo gli alunni del liceo possano coltivare la passione per la musica usufruendo dei suoi spazi – dichiara il Dirigente Scolastico – Per questo motivo ci rivolgiamo alla sensibilità di quanti credono al progetto del Gonfalone della musica e ritengono possa essere un investimento utile quello di creare spazi dove i giovani, capuani e non, possano esprimersi con uno dei linguaggi universalmente conosciuti come tra i più efficaci”.
La struttura conventuale, che sorge tra corso Gran Priorato di Malta e via Pier delle Vigne, una volta ultimata potrà ospitare, nell’ampio e architettonico cortile interno eventi musicali e mostre innestandosi così in un percorso di recupero generale del centro urbano della città portato avanti negli ultimi anni. Le donazioni, che secondo quanto stabilito dalla legge 107 del 13/6/2015, potranno essere detratte dalle tasse, possono essere effettuate tramite bonifico bancario (IBAN: IT98 A010 3074 8220 0000 0223 747 Monte dei Paschi di Siena) o bonifico postale (IBAN: IT54 D076 0114 9000 0001 2911 814 Banco Posta Roma).
Per maggiori informazioni è consultabile il sito del  liceo Garofano
red. cro.

mercoledì 21 ottobre 2015

CAPUA. Si è tenuta la XVIII commemorazione dei soldati Napoletani caduti al Volturno. La bandiera delle Due Sicilie per il “gemellaggio” con Gaeta, Messina e Civitella del Tronto



Al termine della SS. Messa in suffragio dei soldati napoletani del Regno delle Due Sicilie caduti nella battaglia del Volturno del 1° Ottobre 1860, tra gli altri i vicedelegati per la Calabria, Aurelio Badolati, e la Sicilia, Antonio di Janni, del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, e il Comm. Giovanni Salemi, organizzatore della manifestazione.

CAPUA - Si è tenuta sabato 17 ottobre u.s., con il solito successo di pubblico, l’annuale Commemorazione dei soldati dell'Esercito del Regno delle Due Sicilie Caduti nella Battaglia del Volturno organizzata dall’Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie guidato dal medico capuano Giovanni Salemi che da una vita si batte per ricordare e celebrare i vinti del risorgimento su cui, soprattutto in questi ultimi anni, si è tanto dibattuto.
Una manifestazione giunta alla maggiore età come dimostra anche la presenza delle istituzioni. Presenti i rappresentanti di ben 4 delegazioni del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, di cui il comm. Salemi è uno storico militante, a partire dal Delegato della Campania, il marchese Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, rappresentato dall’avvocato Giulio Del Vaglio, e poi i delegati vicari del Lazio, Franco Ciufo, della Sicilia, Antonio di Janni, e della Calabria, Aurelio Badolati.
A fare da padrone di casa il Sindaco di Capua, Carmine Antropoli che ha partecipato, a nome dell’amministrazione e della città sul Volturno, al passaggio della bandiera all’assessore del comune di Gaeta, prof. Raffaele Matarazzo, intervenuto in rappresentanza del primo cittadino della Fedelissima, dr. Cosmo Mitrano. Un passaggio, quello avvenuto all’ombra della lapide che celebra l’evento in corso Gran Priorato di Malta, che è sia materiale che ideale e che punta ad unire le 4 tappe del percorso di rievocazione storica portata avanti in questi ultimi anni. Capua, a ottobre, Gaeta, nel mese di febbraio, e Messina e Civitella, in quello di marzo. Un percorso, a cavallo tra il 1860 e il 1861, che si snoda attraverso battaglie e assedi che hanno fatto la storia e segnato la fine di un regno, quello delle Due Sicilie, che è durato 7 secoli.
Altro elemento centrale dell’evento la presentazione del pamphlet commemorativo del nono reggimento di fanteria “Puglia” e del suo comandante, il Colonnello Gerolamo de’Liguori, pubblicato dall’associazione nazionale ex allievi della Nunziatella rappresentata dal Presidente Onorario Giuseppe Catenacci.
Il convegno, che si è tenuto nella splendida cornice di Palazzo Antignano sede del Museo Campano, è stato invece affidato alle cure di Francesco Maurizio Di Giovine e Fernando Riccardi, che hanno illustrato lo svolgimento della battaglia e la caduta del regno delle Due Sicilie.
Quindi, l'editore napoletano Gino Giammarino ha festeggiato i 15 anni della storica rivista "il Brigante" proiettando un filmato che ne ripercorreva i momenti salienti.
Momento di spettacolo affidato ai ragazzi napoletani dell’associazione Nartea, a conclusione della bella giornata.
“Siamo soddisfatti della riuscita della manifestazione e abbiamo già dato appuntamento ai convenuti alla XIX edizione che si terrà nel mese di ottobre del 2016, un appuntamento – ha dichiarato Giovanni Salemi – diventato ormai una tradizione e un punto di riferimento per Capua e per il Sud”.
red. cro.


Il giornalista e storico Fernando Riccardi e l'avv. Sevi Scafetta 

Il Comm. Giovanni Salemi e il Cav. Giulio Del Vaglio, delegato dal Marchese Pierluigi Sanfelice di Bagnoli a portare al convegno i saluti della delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio

Il tavolo dei relatori. Da sinistra Maurizio di Giovine, Gino Giammarino, Fernando Riccardi, Raffaele Matarazzo e Giovanni Salemi

Tra il pubblico i vicedelegati del Sacro Militare Ordine Costantiniano per la Calabria, Aurelio Badolati, e per la Sicilia, Antonio di Janni, e il Cav. Giulio Del Vaglio

Il Sindaco di Capua, Carmine Antropoli, il Cav. Francesco Salemi e il Cav. Sevi Scafetta

Il passaggio della bandiera del Regno delle Due Sicilie tra i comuni di Capua e Gaeta, nella persona del Sindaco Carmine Antropoli e dell'assessore Raffaele Matarazzo, delegato dal primo cittadino della Fedelissima Cosmo Mitrano
La presentazione dell'anno carolino, il ciclo di eventi che l'Istituto dedicherà alla figura di Don Carlo di Borbone, Re delle Due Sicilie (1734-1759), restauratore dell'indipendenza piena dei Regni di Napoli e Sicilia, nel 3° centenario della nascita (1716-2016)

Il Vicedelegato del Sacro Militare Ordine Costantiniano del Lazio, Avv. Franco Ciufo, tra il Sindaco di Capua, Carmine Antropoli, e l'assessore comunale di Gaeta, Raffaele Matarazzo

Da sinistra Aurelio Badolati, Giovanni Salemi, Giovanni Bonanno, Carmine Antropoli e Alberto Marulli

Da sinistra Giovanni Bonanno, Antonio di Janni, Franco Ciufo, Carmine Antropoli e Sevi Scafetta

giovedì 15 ottobre 2015

Che aria tira alla Reggia di Caserta?

Riproponiamo un altro articolo da casertace, il più cliccato quotidiano online del capoluogo di Terra di Lavoro, relativo alla vicenda degli abusivi alla Reggia:


Che aria tira alla Reggia di Caserta? Brutta. Sentite un po’ il racconto del degrado andato in onda su la7


Nella puntata di ieri mattina de "l'aria che tira" un servizio sul complesso vanvitelliano 


Per vedere l’intervista a Edgar Colonnese a “L’aria che tira” CLICCA QUI

CASERTA – Dobbiamo una precisazione ai nostri lettori. Anzi, una correzione vera e propria. Della cui necessità ci siamo accorti stamattina, nel vedere, sul canale televisivo La7, la trasmissione L’aria che tira, condotta dalla brava Myrta Merlino, in cui si è parlato delle minacce ricevute da parte degli abusivi della Reggia di Caserta e denunciate da Edgar Colonnese, titolare del Bookshop del monumento.
In uno dei servizi connessi, mandati in onda, l’inviato intervista uno degli abusivi che esce dall’ingresso principale del Palazzo Reale e la circostanza è quella del raduno dell’aeronautica militare tenutosi in città lo scorso fine settimana, come inequivocabilmente si capisce dalla presenza del “caccia” delle Freccie Tricolori esposto in Piazza Carlo III.
Orbene, nella nostra nota di quei giorni (11 ottobre 2015 per leggere CLICCA QUI) condannammo ancora una volta la presenza degli abusivi, che documentammo con foto inequivocabili mentre erano all’opera proprio in prossimità di quell’aereo, e ci chiedemmo come potessero agire nonostante i custodi in servizio all’ingresso principale a solo qualche decina di metri da loro.

E’ qui che dobbiamo fare ammenda. Come si è visto dal filmato televisivo, da cui abbiamo tratto le foto che proponiamo, i nostri abusivi agiscono ancora oggi indisturbati, sì fuori, in Piazza Carlo III, come dicevamo e come credevamo, ma anche dentro la Reggia. Ciò per amor di esattezza.

Chiudiamo questo intervento ponendo l’accento sulla gravità della denuncia di Edgar Colonnese raccolta dalla Merlino, ed augurandoci che la custode intervistata in un altro momento del servizio televisivo, che ha voluto mantenere l’anonimato, abbia denunciato alle autorità le minacce che ha dichiarato di aver anch’essa subito da alcuni abusivi.
Pasquale Manzo
Per vedere l’intervista a Edgar Colonnese a “L’aria che tira” CLICCA QUI
Per vedere l’articolo originale su casertace.net ” CLICCA QUI

mercoledì 14 ottobre 2015

La Dinastia Borbonica a Puccianiello


Sabato scorso a Puccianiello, popolosa frazione di Caserta, nella chiesa dell’Immacolata Concezione, si è tenuta la presentazione del libro di Francesco Maurizio Di Giovine dal titolo “La Dinastia Borbonica”.
da sin. il comm. Salemi, l'autore F.M. Di Giovine, il Priore Ciro Nunziante, il giornalista Fernando Riccardi, Andrea Assirelli
Nonostante Giove Pluvio avesse deciso di riversare, anche su Caserta, una notevole quantità di acqua, gli abitanti del borgo hanno risposto in massa all’invito tanto che la sala era gremita in ogni ordine di posti.

una foto della bella sala dell'Arciconfraternita 

il Priore Nunziante durante i saluti
Il Priore dell’Arciconfraternita “SS. Corpo di Cristo e ConcezioneCiro Nunziante e il comm. Giovanni Salemi, presidente dell’Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie, hanno salutato i presenti lasciando poi la parola ad Andrea Assirelli che ha illustrato la storia del sodalizio ricordando i legami che legano Puccianiello, ed ancor di più la stessa Arciconfraternita (costituita proprio grazie alla munificenza di S. M. il Re Ferdinando IV), alla Casa Reale di Borbone delle Due Sicilie. Quindi l’autore, stimolato dalle domande di Fernando Riccardi, ha tracciato un percorso che ha toccato i punti salienti dei centoventisei anni in cui i sovrani di Casa Borbone hanno governato le Due Sicilie.

la copertina del libro
Un particolare ringraziamento va indirizzato ad Andrea Mingione, socio dell’Istituto e membro dell’Arciconfraternita che, assieme a Giancarlo Rinaldi e Roberto Della Rocca, molto si è adoperato nell’organizzazione dell’evento.

Davvero una bella serata, insomma, che si è conclusa con un simpatico rinfresco offerto ai presenti dall’Arciconfraternita casertana. Un’esperienza da ripetere come espressamente richiesto dal Priore e da tutti i membri del benemerito sodalizio. Invito che l’Istituto ha accolto ben volentieri. Per cui appuntamento al prossimo evento in quel di Puccianiello.

lunedì 12 ottobre 2015

CHIARIMENTI SULL'ACCORDO PRIVATO TRA I BORBONE DEL 24/01/2014

"Per liquidare i popoli" diceva Milan Hübl "si comincia col privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un'altra cultura, inventa per loro un'altra storia. Dopo di che il popolo comincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. E, intorno, il mondo lo dimentica ancora più in fretta."
Milan Kundera: "Il libro del riso e dell'oblio"



Conosciamo da tempo alcuni personaggi "provocatori"  che imperversano su i social networks.
Qualsiasi cosa , qualsiasi argomento portato a confutazione delle loro teorie, a queste persone non importava e non importa. Si sono costruiti una loro realtà virtuale ed è solo quella che conta, peggio dei personaggi che popolano l'universo di "Second life".
Ultimamente (Boldrini et altri docent) questi personaggi si erano ammantati di un buonismo che potremmo definire "boldrinico" e postavano a destra e a manca foto in cui erano ritratti membri della Casa Reale Borbone delle Due Sicilie insieme con membri di Casa Borbone Spagna.
Foto che proponevano ogniqualvolta qualcuno ardiva osare mettere in dubbio le loro teorie sia sul Gran Magistero  del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, a testimonianza del "volemose bene" e "tutti Borbone semo".
Orbene, il 5 ottobre il Principe Don Carlos de Borbón y  Borbón è tornato alla Casa del Padre.
Un luttuoso evento di fronte al quale alcune polemiche avrebbero dovuto sopirsi e tutti insieme piangere comunque la morte di un Principe Borbone.
Ma, gettando alle ortiche il loro finto buonismo, costoro hanno presto rivelato la loro vera natura ed hanno approfittato proprio di questo evento per gettare alcool sul fuoco.
Sono infatti comparsi messaggi che recitavano "è morto S.M. il Re titolare delle Due Sicilie", "è tornato alla Casa del Padre il Re de jure delle Due Sicilie", "è morto il Re, Viva il Re", "è morto il Re delle Due Sicilie se non si considera valido l'atto di Cannes".
Guai anche solo ad azzardarsi a precisare che anche senza l'atto di Cannes il Principe Don Carlos non era il Capo della Real Casa Borbone Due Sicilie. Anatema su i poveri sventurati che hanno osato mettere in dubbio la "loro" verità rivelata!!!
Ora queste persone amano anche usare frasi latine (a volte trasformando in ablativo i nominativi ma non importa) e quindi vogliamo anche noi provare, indegnamente certo, ad usare questa lingua: CONTRA FACTA NON VALET ARGUMENTUM.
Ed il cosiddetto "ramo spagnolo"(*) mentre a parole sosteneva la fandonia  di essere Borbón Dos Sicilias, (spalleggiati dal Re Juan Carlos "cugino primo" dell'ormai defunto Don Carlos) di fatto, nei comportamenti, con le azioni, dimostrava di appartenere alla Casa Reale Borbone Spagna riconoscendo l'autorità del Re di Spagna anche per autorizzarne i matrimoni.
Ma, si diceva, ANATEMA su chi osa contraddire le verità "spagnoleggianti", su chi ha l'ardire di pensare differentemente (vi ricorda qualcosa? no, non mi riferivo a Steve Jobs, alla sua "Apple" ed al famoso motto "Think Different" piuttosto a personaggi di un pesato meno recente e ai loro "ismi").
I fan degli "spagnoli", nella loro foga di piegare la verità ai loro desiderata sostengono "castronerie" talmente eclatanti ed evidenti da risultare ridicole e divertenti. A tutti è nota l'usanza di avvolgere la bara di alcuni personaggi nella bandiera della loro Patria. Così è stato per Principi, Sovrani, politici ed eroi. Così è stato anche per "la signora Cristina", interpretata da Louise Sylvain, la vecchia maestra elementare nel film "Don Camillo", sentendosi vicina alla fine volle che nel funerale la sua bara fosse coperta dalla "Sua Bandiera", il tricolore con lo stemma Savoja.

Così è stato per la "Lady di ferro", Margaret Hilda Thatcher, Baronessa Thatcher


Così per l'ultimo saluto a Lady "D"


 La bara di Don Carlos, riposi in Pace, era coperta dalla Bandiera Spagnola. Come si addice ad un Principe di Casa Borbone Spagna, primo cugino del Re Juan Carlos. Ed allora? ecco pronta la risposta: la bandiera delle Due Sicilie sarebbe stata posta "sul cuore" dentro la bara, così che nessuno potesse dimostrare il contrario.
Ma anche un Re deposto, S.M. Re Francesco II aveva la "Sua" Bandiera, quella delle Due Sicilie, sulla bara, non sul cuore, durante il suo ultimo viaggio, ad Arco nel Tirolo. Magari, anzi sicuramente, l'aveva NEL CUORE, ma sulla bara non dentro di essa.
Ma tant'è, la foga di queste persone nel sostenere fandonie non conosce tregua né vergogna.
Ne ha fatto le spese, in particolare, il nostro amico Giovanni Grimaldi, genealogista ed amante della verità che, rispondendo al "Re delle Due Sicilie se non si considera valido l'atto di Cannes" e precisando che questo documento è praticamente ininfluente ai fini della questione in oggetto, si è visto prima bersaglio dei soliti strali e poi è stato addirittura bannato dall'account dell'autore degli strali.
Per lo stesso amor del vero e per coloro i quali, come noi, condividessero questa "insana passione" od anche per chi semplicemente volesse saperne di più, riprendiamo e volentieri pubblichiamo un post dell'amico Giovanni che ristabilisce un po' di verità sulla questione.
(g.r.)


(*) ricordiamo che è scorretto e non risponde al vero parlare di "ramo spagnolo" della Real Casa di Borbone Due Sicilie, anche se correntemente viene usata questa espressione: i componenti di questo presunto "ramo" infatti NON fanno parte della Casa Reale delle Due Sicilie bensì di quella Spagnola.

N.B.: le parole in grassetto non sono opera di Giovanni Grimaldi ma del sottoscritto.



CHIARIMENTI SULL'ACCORDO PRIVATO DEI BORBONE A NAPOLI (24 gennaio 2014) E SUGLI SVILUPPI DELLA VICENDA
di Giovanni Grimaldi

Accusati di essere "seminatori di odio" solo per la colpa di dire la verità e di non sorbirsi passivamente bugie e falsità altrui, sono costretto a scrivere il presente post.
A Napoli nel gennaio 2014 (dove il sottoscritto era presente on Andrea Borella) non c'è stato nessun patto dinastico fra i Borbone Due Sicilie ed il loro ramo passato alla Casa di Spagna.
Ma si è trattato SOLO di una riappacificazione di tipo privato.
Infatti subito dopo, proprio per chiarire dubbi e incertezze, entrambe le parti firmatarie si affrettarono a precisare che: “…. there is no mentioning of any reference to the Headship of the Royal House of Bourbon Two Sicilies and that all allegations and inferences to that respect are without any foundation”.
(vedi documenti allegati)


Su questa stessa linea arrivò subito la rapidissima precisazione del 27 gennaio 2014 (due giorni dopo la diffusione del testo del Patto) del Balì del S.M.O. Costantiniano di San Giorgio (ramo spagnolo!) Duca Don Diego de Vargas Machuca, Delegato per l'Italia, rappresentante dell'Infante Carlo e di Don Pedro, puntualizzò come tale Patto di Napoli: 
… pur rappresentando un interessante momento nella storia della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie sotto il profilo umano e cristiano, non incida affatto sull’attuale assetto istituzionale della stessa Real Casa…”, e ribadendo come a Don Carlos spettassero il titolo di Duca di Calabria e la qualifica di Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie. 
Di conseguenza, quindi concluse con: “… in ossequio, poi, al principio della primogenitura farnesiana, S.A.R. Don Carlos, continua detenere il Gran Magistero del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio”.

SAR il Duca di Castro, allo stesso modo, fin da subito chiarì che NON si trattava affatto di far rientrare costoro nella Real Casa tali parenti e che nè erano stati definiti diritti dinastici, SOPRATTUTTO in merito connesso alla successione alla Dignità di Capo della Real Casa e di sovrano della Dinastia, così come SAR Carlo non riconobbe nessuna successione circa il Gran magistero degli Ordini della Real Casa, ed in primis quello del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Infatti lo ribadì anche qualche mese dopo quando (settembre 2014) si espresse di nuovo sulla vicenda, confermando che non vi è stata nessuna svolta epocale:
"Nell’occasione dell’Incontro, S.A.R. il Principe e Gran Maestro ha voluto anche chiarire la funzione dell’Atto di riconciliazione firmato a Napoli il 25 gennaio 2014 con i Cugini spagnoli. L’atto è una conciliazione di natura privata e familiare, che non ha alcuna incidenza sul Gran Magistero dell’Ordine Costantiniano o sulla titolarità del Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie."

Quindi l'accordo di Napoli, per stessa ammissione delle parti, è solo una pace privata senza riflessi dinastici come dicono gli stessi principi ed ove SAR Carlo Duca di Castro, molto magnanimamente, si spinse a tollerare l'abuso dei titoli dinastici fatti dai parenti (di fatto permettendoli come titolature di "cortesia") pur di arrivare ad una pace privata (ma non di chiarimenti dinastici)!
Ma purtroppo dopo l'accordo di Napoli una certa parte deviata della fazione spagnola (dalla quale Don Pedro dovrebbe prendere le distanze!) ha iniziato un'aggressiva campagna mediatica per acquisire consensi e imporre la propria visione:
- ovvero che siccome SAR Carlo Duca di Castro non ha figli maschi e posto che il ramo di Gabriele non ha intenzione di succedergli (anche per i costi di gestione che questo richiederebbe), allora dovrebbe essere automatico che tutto passerà a Pedro, anche perché nessuno vorrà mettersi contro il re di Spagna (in realtà distante dalla vicenda).
E questo pensiero si sta diffondendo anche fra i duosiciliani (quella che abbiamo indicato come la fazione dei "deviati"), ma riteniamo che saranno duramente repressi dal Duca di Castro e dai vertici costantiniani;

PERCHE' INVECE:
- SAR Carlo Duca di Castro (che è ancora giovane e valido, insieme alla sua regale sposa per sperare ancora di avere figli maschi) e mai ha indicato nella discendenza del compianto Infante SAR Don Carlos il suo possibile erede (anche perchè non potrebbe farlo, visto che le leggi dinastiche duosiciliane sono chiare ed automatiche);
- NON risulta affatto che il ramo di Gabriele nel futuro non voglia impegnarsi per la successione:
SAR Antonio (* 1929), cugino del compianto SAR Ranieri Duca di Castro è l'erede dinastico, per ora, del nipote SAR Carlo Duca di Castro, ovvero è di diritto il Duca di Calabria attuale; e mai ha rinnegato questa sua dignità;
SAR Casimiro, suo fratello, è parte attiva ed integrante della Real Casa ed è nella Reale Deputazione;
- Don Pedro, pertanto, deve ancora essere ammesso, a pieno titolo ed a tutti gli effetti nella Real Casa e Dinastia e deve ancora essere designato, eventualmente, erede dinastico potenziale di SAR Carlo Duca di Castro (che non ha mai ufficialmente espresso tale intenzione);
- Il re di Spagna, che ricordiamo non è parte in causa e non ha la competenza ed il diritto dinastico per intervenire (pur avendo un certo peso morale fra i Borbone; Felipe VI, pur riconoscendo la sua parentela con Don Pedro, non lo ha finora dichiarato direttamente parte della famiglia Reale; allo stesso modo non pare voglia essere coinvolto nella disputa dinastica duosiciliana (anzi pare che se ne voglia tenere a distanza, ma ribadendo alcuni punti, ad esempio in merito agli Ordini cavallereschi ed ai titoli conferiti dal compianto Don Carlos, che non sono riconosciuti in Spagna).


La questione quindi è ancora aperta.
Ci auguriamo però che la vicenda si concluda serenamente, con una vera e completa riappacificazione. 
Ma che dovrà essere fatta SOLO e soltanto se questa sia la volontà di SAR il Duca di Castro e dei membri dinastici della Real Casa, e solo se fatta nel rispetto delle leggi dinastiche duosiciliane.


Grazie.
G.G.

allegati:
le precisazioni di S.A.R. il Duca d Castro

le precisazioni del Principe Pedro

le precisazioni di Don Diego de Vargas Machuca



mercoledì 7 ottobre 2015

CAPUA. Tutto pronto per la XVIII commemorazione della Battaglia del Volturno.

SACRO MILITARE ORDINE 
COSTANTINIANO DI SAN GIORGIO
DELEGAZIONE PER LA CAMPANIA



Riportiamo di seguito quanto pubblicato dal più cliccato quotidiano online del Capoluogo: casertace.net

CAPUA. Tutto pronto per la XVIII commemorazione della Battaglia del Volturno. E Antropoli prepara un’intesa con il comune di Gaeta…


CAPUA - C’è gran fermento in città per l’annuale appuntamento con la storia che, quest'anno, si terrà sabato 17 ottobre ed avrà come scenario corso Gran Priorato di Malta dove da qualche anno fa bella mostra di sé una lapide commemorativa dei Soldati dell’esercito napoletano che furono impegnati, i primi due giorni del mese di ottobre del 1860, sul Volturno nella celebre battaglia contro le forze di Garibaldi, e che riuscirono nell’impresa di bloccare l’avanzata delle camice rosse pur tuttavia senza riuscire nell’impresa di riprendere le posizioni di Caserta, Maddaloni e Santa Maria Capua Vetere, premessa indispensabile per una controffensiva decisiva verso Napoli, capitale del Regno delle Due Sicilie. Un momento determinante che viene ricordato per il 18esimo anno grazie all’impegno di Giovanni Salemi, medico militare e presidente dell’associazione culturale che ricorda il capitano De Mollot, che combatté sul Volturno, nonché presidente dell’Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie.

la lapide che ricorda i Caduti dell'Esercito del Regno delle Due Sicilie

Quest’anno, grazie anche all’impegno dell’amministrazione comunale, si sono poste le premesse per una istituzionalizzazione vera e propria della cerimonia commemorativa grazie ad preliminare di intesa tra il Comune di Capua, guidato da Carmine Antropoli, e quello di Gaeta, Cosmo Mitrano, che ospita, a febbraio, il tradizionale Convegno della Fedelissima che ricorda la conclusione dell’assedio della fortezza gaetana e l’inizio dell’esilio dei Sovrani napoletani Francesco II e Maria Sofia. Prevista la presenza dei due primi cittadini, oltre che gli organizzatori del convegno della Fedelissima, tra cui l’avvocato Sevi Scafetta, per il passaggio della Bandiera, singolare iniziativa che da quest’anno legherà, idealmente, le due città e i due eventi.

il Sindaco di Capua dr. Carmine Antropoli accanto a SAR la Principessa Beatrice di Borbone
Un viaggio nella storia e nelle tradizioni culturali preunitarie ma anche l’occasione per affrontare con criterio e spirito propositivo il presente. Da qui l’importanza della presenza al convegno di quest’anno del Presidente della Camera di Commercio di Caserta Tommaso De Simone, che sarà uno dei relatori del convegno che comincerà alle ore 18.30 al Museo Campano, assieme allo storico Francesco Maurizio Di Giovine e al giornalista Fernando Riccardi.

figuranti con le uniformi borboniche

A dare maggior prestigio all’iniziativa culturale, il cui programma trovate integralmente in calce, anche la presenza del Presidente Onorario dell’Associazione Ex Allievi Nunziatella Giuseppe Catenacci che, come ogni anno, si prodiga nella preparazione e nella distribuzione di un pamphlet commemorativo che ricorda un personaggio, un aspetto o un evento, dei fatti del primo ottobre 1860. “Siamo diventati maggiorenni – scherza Giovanni Salemi, padre fondatore della manifestazione - e ci fa piacere crescere anno dopo anno e affiancare al vecchio ristretto gruppo di appassionati della storia napoletana sempre più persone che ci fanno sentire il proprio apprezzamento. Siamo davanti ad un momento importante e devo ringraziare sia l’amministrazione comunale che la direzione del Museo Campano, oltre che tutti gli amici, capuani e non, che vorranno trascorrere, tra cultura, arte e attualità, un pomeriggio con noi”.

Presenti, come sempre, anche i cavalieri del Sacro Militare Ordine Costantiniano di Napoli e della Campania, guidati dal delegato Marchese Pierluigi Sanfelice di Bagnoli.
red. pro.

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