lunedì 26 ottobre 2015

PRECISAZIONI


Purtroppo ogni tanto dobbiamo occuparci di cose spiacevoli. Che il cosiddetto meridionalismo d'accatto esista ne abbiamo prova provata quasi tutti i giorni ma su quanto millantato da alcuni è necessario esprimere una parola con voce ferma e decisa.
In questo caso gridiamo, con forza: "giù le mani da Capua!!!". Ci dispiace dover constatare che, al di là della facciata buonista e degli appelli a superare le divisioni "dinastiche" in nome della pacificazione e della causa della Nazione Napoletana, i rappresentanti di S.A.R. don Pedro de Borbón y Borbón, tornino a manifestare la propria reale natura cercando di profittare dell'opera buona svolta da un uomo, in questo caso Umberto Schioppa, di cui stavolta si intestano addirittura la proprietà. Il "capitano" Schioppa ha presenziato all'annuale commemorazione del Volturno come figurante, come aveva fatto in passato ben prima che qualcun’altro ne rivendicasse la proprietà esclusiva. Rivendicare  poi anche una bandiera listata lutto poi, mi sembra decisamente eccessivo.
Una bandiera listata a lutto non porta scritto il nome di nessuno. 
Quella Bandiera, che noi onoriamo, era a lutto per i Caduti della Battaglia del Volturno, era a lutto per i Caduti tutti della “guerra del ’60”, per coloro che sono morti proseguendo, come “irregolari” nella lotta contro lo straniero invasore, per tutte le persone uccise grazie alla legge Pica (le buone leggi dei fratelli italiani), per gli abitanti di interi paesi trucidati solo perché non volevano essere “liberati”,  per de Trasigny, de Christen, Borges, per i nostri amici Agostino Carullo e Donato Gianfredi scomparsi tragicamente poco tempo fa.
Ed anche per tutti gli abitanti della nostra amata e sventurata Patria deceduti a causa delle recenti calamità naturali.
Così noi l’abbiamo intesa. Da Cattolici, da legittimisti e da “Borboniani” che riconoscono nel Duca di Castro il legittimo (ed unico) Capo della Real Casa di Borbone Due Sicilie.

Respingiamo e protestiamo, dunque, con forza, per il becero tentativo di "fare ammuina" e creare confusione. Una scelta che dimostra la cattiva fede di chi, pur di farsi (e fare) pubblicità a cause discutibili, non esita a strumentalizzare anche un nobile momento e un nobile sentimento come la stima e l'amicizia reciproca che ci lega a Umberto Schioppa. Il direttivo dell'Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie ribadisce e rivendica l'esistenza, in ogni manifestazione ed evento organizzato, di un legame forte con i legittimi rappresentanti della Real Casa di Borbone Due Sicilie di cui è Capo, S.A.R. il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, "Dei Gratia et Jure Hereditario" XVIII Duca di Castro, LIV Gran Maestro dell’Ordine Costantiniano, X Gran Maestro dell’Insigne Ordine di San Gennaro, IX Gran Maestro del Reale Ordine di San Ferdinando e del Merito, IX Gran Maestro del Reale Ordine Militare di San Giorgio della Riunione, VIII Gran Maestro del Reale Ordine di Francesco I. A dimostrazione di questo forte rapporto la presenza di cavalieri costantiniani appartenenti a ben 4 delegazioni rappresentate a Capua, lo scorso 17 ottobre, dall'avvocato Giulio Del Vaglio in rappresentanza del Marchese Pierluigi Sanfelice di Bagnoli (Delegato per Napoli e Campania), dall'avv. Franco Ciufo (Delegato Vicario per il Lazio), dal Nob. Dr. Antonio di Janni (Delagato Vicario per la Sicilia) e dal Comm. Dr. Aurelio Badolati (Delegato Vicario per le Calabrie). Il resto sono chiacchiere da bar sport che hanno poco a che fare con gli ideali che dovrebbero muovere chiunque tiene alla Nazione e ne rispetta, al di là delle questioni dinastiche vere o presunte (in questo caso molto presunte), la sacralità.

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