giovedì 5 gennaio 2012

Caro Martone, il brigantaggio non è il far west!


CAPUA - Pubblichiamo di seguito una lettera che il Presidente dell'Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie, Giovanni Salemi, ha inviato alla redazione del Corriere del Mezzogiorno, inserto campano del Corriere della Sera, a commento dell'intervista rilasciata allo stesso giornale dal regista napoletano Mario Martone, regista del noto "Noi credevamo" che ripercorre alcuni passi del così detto "risorgimento tradito". Nell'intervista Martone si abbandona, purtroppo, ai soliti luoghi comuni e alle solite dicerie sul Sud e contro casa Borbone e le Due Sicilie. Una serie di affermazioni che meritano una risposta chiara e ferma (seppure non pubblicata e cestinata in pieno stile "democratico" del Corrierone nazionale!). Buona lettura. 



"Egregio Direttore, 
mi consenta qualche breve considerazione su quanto riportato nell’intervista fatta al regista Mario Martone in riferimento al film”Noi credevamo”, da lui diretto. Perché il dottor Martone che pure è un “compatriota” si pone in una posizione tanto unitarista, precisando e ripetendo che il suo è un film disperatamente unitario che contrasta con tutto quello che egli definisce deriva filoborbonica? Perché sostiene con tanta sicurezza che il suo film racconta di ragazzi che volevano un paese più giusto, riferendosi naturalmente a quelli che si schierarono contro alzando il tricolore ?
La risposta a queste mie domande è ovvia : ognuno ha le sue idee e vede le cosa dal suo punto di vista. Ciò non deve però autorizzare a fare affermazioni prive di ogni concretezza, poiché non si può dire che se nel Regno c’era molto denaro circolante, questo era in possesso di Casa Reale, mentre la popolazione era in stato di indigenza,poiché questa è una vera e propria menzogna, una di quelle, e sono state tante, messe in circolazione dalla propaganda dei vincitori, così come non si può banalizzare il cosiddetto brigantaggio che è più giusto definire insorgenza e che espresse tanti episodi di vero e proprio valore militare anche se fu contrastato con rigore e spietata repressione. Basterebbe solo considerare, per il primo aspetto, che il buon Francesco II di Borbone al momento di allontanarsi da Napoli, lasciò nelle casse dello Stato tutto il denaro del Regno, perché si trattava del tesoro del popolo che doveva essere impiegato per Napoli stessa e per il Sud tutto, salvo poi il fatto che “l’invitto dittatore” ne fece uso a suo completo piacimento .
Per quanto poi attiene al brigantaggio ritenuto il nostro far west, sappia Martone che uomini di valore e di onore come il sergente Domenico Pasquale Romano di Gioia del Colle, il comandante Josè Borjes, il volontario tradizionalista Alfred de Trazeignies ed altri altrettanto valorosi offrirono la loro vita per la salvezza del Sud senza nulla chiedere in cambio. Storie queste che non hanno nulla a che vedere con i Tom Mix del far west.
In conclusione siamo tutti liberi di dire la nostra, ma attenzione a quel che si dice specialmente quando si trattano argomenti dolorosi come quello della conquista del Sud, operata dai piemontesi, anche se con l’aiuto degli errori e dei tradimenti fatti dai meridionali,che purtroppo ancora oggi in molti casi dimenticano o non conoscono i tanti meriti dell’antico Regno, primo fra tutti quello di dare a tutti noi un grande orgoglio identitario, oggi scomparso e cancellato dalle nebbie, nel caso specifico, torinesi .
Non ci sottraiamo a far la conta delle responsabilità dei meridionali e a sottolineare l’incapacità delle classi dirigenti del Sud unitario : partiamo dalla verità e chiediamo soltanto rispetto per la nostra Storia e per i nostri Morti".

Giovanni Salemi

1 commento:

  1. Martone è stato mai informato che molte famiglie straniere scelsero come propria Patria il regno delle DUE SICILIE per il benessere che vi albergava? Sapeva forse il Martone e gli altri unitaristi che malgrado le ferite e le umiliazioni subite dagli invasori piemontesi solo dopo venti anni di "smantellamento"di una florida economia da parte di famelici personaggi "risorgimentali" si ebbe una dolorosa emigrazione sulle cui rimesse in dollari fu effettuata una sporca speculazione da parte dei "liberatori" tanto celebrati da soggetti che sulla menzogna e sui tradimenti hanno costruito le loro carriere! Leodgar Huober

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