mercoledì 24 agosto 2011

Popoli delle Due Sicilie: 'mparammoce a campà!!!!
























MADRID - Popoli delle Due Sicilie, grazie alla foto della patriota veneta Caterina Ossi, reduce da un viaggio nella capitale del Regno di Spagna, prendiamo contezza di come si regolano certi popoli circa la propria storia. Oggetto della foto è una targa commemorativa che si trova a Madrid, in plaza de Oriente, all'esterno del Palacio Real. La lapide in questione recita: 

"A los heroes populares que 
EL 2 DE MAYO DE 1808 
iniciaron en este mismo lugar 
la protesta y sacrificio contra
las tropas extranjeras
El circulo de bellas artes 1808
Repuesta por el ayuntamiento de Madrid 1947"

"Agli eroi popolari (eroi del popolo) che
il 2 di maggio del 1808
diedero inizio in questo stesso luogo
alla protesta e al sacrificio contro
le truppe straniere (i francesi di Napoleone I)
Il circolo di belle arti 1808
Ricollocata dal municipio di Madrid 1947"

Insomma in Spagna il popolo che nel 1808 si sollevò in massa contro l'occupante esercito francese viene ricordato come eroico. Nel nostro Sud, dove avvenne la stessa identica cosa contro l'esercito piemontese, tutta la storiografia allineata non ha avuto mai vergogna di definirlo "brigante". Mentre in Spagna si chiamano le cose per quelle che sono e i francesi diventano, giustamente, "truppe straniere" nel nostro Sud la classe politica napoletana non ha perso tempo e, in occasione degli anniversari delle celebrazioni dell'epopea napoleonica in pompa magna ha ricordato la repubblica giacobina, l'occupazione francese, l'epopea murattiana. Per avere un esempio di come siamo lontani dalla concezione spagnola basta recarsi a Massa Lubrense dove a Villa Rossi, con veduta panoramica verso Capri è stata apposta una lapide per ricordare che proprio in quella villa l'usurpatore (e traditore) Gioacchino Murat seguì le operazioni di occupazione dell'isola abbandonata dalle forze borboniche e dalla flotta britannica. La targa apposta nel 1928 (anno VI del regime fascista) recita:

DA QUESTA CASA
GIOACCHINO MURAT
NELL’OTTOBRE DEL MDCCCVIII
SEGUIVA E INVIGILAVA
LA GESTA ARDIMENTOSA
DI SOLDATI FRANCESI E NAPOLETANI
CHE STRAPPARONO CAPRI AL NEMICO
E QUI DETTAVA I PATTI DELLA RESA
ILLUSTRANDO CON QUELLA VITTORIA
LA SUA ASCESA AL TRONO DI NAPOLI
MASSA LUBRENSE
DALLA CHIOSTRA DEI SUOI COLLI
TESTIMONE DELL’EVENTO
PONE QUESTO RICORDO
MCMXXVIII A.VI

Che differenza! Questo invito ad "imparare a campare" non è rivolto, ovviamente, a chi è consapevole della vera storia meridionale ma deve servire a tutti di sprono per continuare l'opera di divulgazione storica. Stampare i due testi e portarli sempre dietro per far capire a quanta più gente possibile la differenza che passa tra un popolo cosciente e uno traviato da 150 anni di lavaggio del cervello, può essere utile. 

G.S.

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