sabato 16 aprile 2011

Giuseppe Zingarelli, lo storico dimenticato

Uno dei testi del prof. Spagnuolo che racconta delle proteste anti sabaude

AVELLINO - Lo studioso e ricercatore di storia patria Edoardo Spagnuolo ha, pochi anni fa  pubblicato in un agile libricino una breve biografia di un insigne e valoroso giurista e storico Giuseppe Zingarelli, ignoto non solo ai più,ma anche a coloro che dedicano  tempo e fatiche presso gli archivi di stato  o interessati semplicemente alla ricerca storiografica. Come ricordato dallo Spagnuolo Giuseppe Zingarelli era un discendente di un illustre famiglia irpina che aveva dato lustro alla provincia del Principato Ultra nel campo politico, amministrativo, ecclesiastico e giuridico. Diversi esponenti della famiglia Zigarelli ricoprirono cariche pubbliche sotto i regni dei sovrani Ferdinando II e Francesco II  di Borbone.Il nostro fu uomo di lettere ed un intellettuale che dedicò  parte della sua vita alla ricerca storica e agli studi di archeologia. Laureatosi brillantemente in diritto canonico e civile  a Napoli, fu nominato ispettore per gli scavi di Antichità del distretto di Avellino a nome del Museo borbonico,fu  membro del Consiglio generale dei regi ospizii ed in seguito fu nominato  sottointendente nei distretti di Ariano e di Sant'Angelo dei Lombardi della provincia di Principato Ultra e nel distretto di Gerace in Calabria. 
In queste contrade si fece  molto apprezzare  dalla popolazione  locale per  la sua sapienza ,generosità e per la sua proverbiale capacità amministrativa. Allo scoppiare dei moti rivoluzionari in Sicilia nel 1860 ed in seguito al collasso politico e militare del Regno delle Due Sicilie occultamente preparato dal governo sardo e britannico ad opera delle forze disgregatrici presenti nello stesso governo del legittimo sovrano costituzionale  Francesco II ,operanti nell'esercito e nella marina napolitana e manifestamente visibili nel gabinetto della Dittatura del generale Garibaldi, Giuseppe Zigarelli rimase fedele al giuramento di fedeltà  al sovrano delle Due Sicilie e alle istituzione dell'antica Patria Napoletana, dimettendosi da tutte le cariche pubbliche. Egli  sempre considerò usurpatore ed invasore il governo della dittatura garibaldina prima e quello dei luogotenenti generali del re sabaudo per le province napoletane poi. Ritiratosi a vita privata,dedicò il resto della vita agli studi ed in particolare alla stesura della Storia civile della città di Avellino.
In questa opera l'autore denunciò l'annessione dell'ex Regno di Napoli nel Regno di Sardegna, l'opera di proditoria disgregazione del tessuto sociale ed economico dei suoi luoghi natii ad opera del nuovo regime liberale unitario sostenuto fortemente dalle elite progressiste ed "illuminate" di una parte consistente della borghesia meridionale e di parte del  decadente patriziato siciliano e napoletano  e difese la legittimità politica ed istituzionale  del cessato regime borbonico.
Giuseppe Zigarelli rimane con il mutar dei tempi  e delle situazioni storiche e sociali un esempio raro di amor patrio ,di grande civismo , fedeltà   e onestà politica ed umana anche per la nostra generazione.(Si suggerisce vivamente la lettura  del piccolo opuscolo  scritto da Edoardo Spagnuolo “Giuseppe Zigarelli: uno storico che denunziò l'invasione garibaldino-sabauda del Regno delle Due Sicilie”).

Andrea Casiere

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