mercoledì 16 dicembre 2015

VIA FERROVIA diventa VIA MARTIRI DI PIETRARSA





Nel 1863, tra i comuni di Portici e quelli uniti del circondario di Barra, San Giorgio a Cremano, S.Giovanni a Teduccio e Ponticelli, esisteva la più grande industria metal-meccanica italiana a PIETRARSA. Essa era stata fondata nel 1840 da Ferdinando II di Borbone a seguito dell’inaugurazione della 1˚ ferrovia italiana Napoli-Portici. 





Al momento dell’unificazione italiana lavoravano oltre 1000 operai, un numero enorme per quei tempi e provenienti per lo più dai paesi limitrofi, in buona parte proprio da San Giorgio a Cremano il cui centro era più prossimo alla fabbrica. La politica anti-meridionale del governo italo-piemontese decise a tavolino il suo declino inaugurando una moda rivolta a desertificare tutto l'apparato produttivo di Napoli e del Sud. Dopo oltre 2 anni di peggioramenti c’erano solo la metà degli addetti con un salario di fame pari alla metà di quello pagato a nord. Il 6 agosto gli operai di Pietrarsa indissero il primo sciopero della neonata Italia per la difesa del proprio lavoro.


l'opificio di Pietrarsa

Il questore Nicola Amore rispose alla pacifica e sacrosanta protesta con una violenza inaudita scagliando contro un intero battaglione di bersaglieri in assetto di guerra. Anche aprendo loro i cancelli e non opponendo resistenza, gli operai furono attaccati prima a fucilate e poi a baionettate e caddero in tanti, uccisi mentre fuggivano anche via mare. I documenti ufficiali parlano di meno di 10 vittime ma alla riapertura della fabbrica, il 13 ed in generale crisi occupazionale, mancavano all’appello oltre 200 persone tra dispersi, morti e feriti…

Sono i primi martiri del lavoro in Italia e sono stati posti nel dimenticatoio dall'intellighenzia perché napolitani. Il Comune di San Giorgio a Cremano ha il merito e il vanto di ricordarli con l'odonomastica suscitando le simpatie di quanti sono convinti che solo riscoprendo il nostro passato ritroveremo un futuro degno di essere vissuto.

Sabato 19 dicembre 2015 il Comune di San Giorgio a Cremano intitolerà una strada a questi martiri dopo il convegno a Villa Bruno. Interverranno il sindaco G.Zinno e i relatori G.Di Fiore, M.Esposito, A.Vella e V.Gulì.


di seguito i link ad alcuni articoli su l'eccidio di Pietrarsa pubblicati sul nostro blog:



Nell'ambito delle iniziative promosse dall'Amministrazione Comunale

il 19 dicembre 2015

VIA FERROVIA diventa VIA MARTIRI DI PIETRARSA


Ore 10.30 presso la Biblioteca comunale di villa Bruno, convegno sul tema:
"6 AGOSTO 1863: I MARTIRI DI PIETRARSA, CADUTI PER DIFENDERE L'OPIFICIO PIÙ IMPORTANTE D'EUROPA";

Saluti Istituzionali: 
Giorgio Zinno, Sindaco e Pietro De Martino, Assessore alla Toponomastica
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Interventi di:
Marco Esposito, giornalista economico e scrittore

Gigi Di Fiore, giornalista e storico

Enzo Gulì, economista e storico

Aldo Vella, autore e regista dello spettacolo "Pietra arsa 1863"

Ore 12.00 Intitolazione di via MARTIRI DI PIETRARSA:
Il sindaco Giorgio Zinno scoprirà le nuove targhe stradali.

Di tanto ci pregiamo informare le SS. LL., con l'aspirazione massima affinché vogliano accogliere l'invito a partecipare alla suddetta manifestazione.

Nel ringraziare per l'attenzione, l'occasione ci è gradita per rivolgere i saluti più cordiali.

San Giorgio a Cremano 15/12/2015

L'Assessore alla Toponomastica Il Sindaco
Pietro De Martino Giorgio Zinno

3 commenti:

  1. grandissima iniziativa che rende omaggio ai primi operai morti ammazzati per difendere il proprio posto di lavoro al mondo.l'unica cosa e che avrei fatto cambiare il nome di un altra strada e non via ferrovia che è un nome tradizionale. un saluto

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    1. c'è ancora un "viale Ferrovia" in continuità con via Ferrovia che cambia nome. Il fatto è che la ferrovia circumvesuviana cui allude il nome passa in tunnel da oltre cinquant'anni. Comunque ci sono ancora da cancella Umberto I, Margherita di Savoia, Vitt. Em.. Ma abbiamo tempo e siamo costanti: Garibaldi si fece il viaggio già nel 1996
      Un saluto (Aldo Vella)

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    2. Caro Aldo hai regione, la strada è ancora lunga è vero. Ma come dicevano i latini: gutta cavat lapidem. E questa goccia ha già compiuto un ottimo lavoro.

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