lunedì 13 ottobre 2014

Iddio preservi il Re e….la Principessa Béatrice nonché i nostri Caduti




"Per liquidare i popoli" diceva Milan Hübl "si comincia col privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un'altra cultura, inventa per loro un'altra storia. Dopo di che il popolo comincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. E, intorno, il mondo lo dimentica ancora più in fretta."
Milan Kundera Il libro del riso e dell'oblio


CAPUA: Per lo smisurato amore di Patria, la fedeltà "canina" verso Casa Borbone e per la caparbia ostinazione di un “giovanotto” di 88 anni, il comm. Giovanni Salemi, da quasi vent’anni ogni anno a Capua risorge la nostra Antica Patria. Ascoltando le note dell’Inno del Re ritorna l’orgoglio di appartenere ad uno Stato con quasi un millennio di Storia: il più esteso, avanzato e florido della penisola.
il comm. Giovanni Salemi, Presidente dell'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie

Al suono delle note immortali di Giovanni Paisiello i Soldati che valorosamente difesero il Sacro Suolo della Patria sorridono: finché si ricordano di noi, il nostro sacrificio non è stato vano!!  e scattando sull'attenti gridano all'unisono, come quando erano in vita: VIVA 'O RRE!!!


Per una giornata all'anno, Capua, rivive i momenti dell’ultima battaglia combattuta dal Real Esercito di Sua Maestà il Re del Regno delle Due Sicilie prima dell’atto conclusivo in Gaeta.



“La Storia la scrivono i vincitori”, si dice ma contro questo questo “assioma”,  Giovanni Salemi combatte con successo da 17 anni perché la Storia, la NOSTRA STORIA, non resti condannata all'oblio.
Non è stato facile. In questi anni vi sono stati attacchi, tradimenti, gelosie, pugnalate alle spalle, mille difficoltà, ma nulla ha potuto fermare l’impegno di questo energico ufficiale medico, impegno che continuerà “fino alla vittoria”.
Cominciata quasi in sordina, la commemorazione via via cresce d'importanza e richiama ogni anno sempre più partecipanti, da ogni parte della penisola,  riscuotendo un sempre crescente successo e divenendo un punto di riferimento per coloro i quali non credono alla "storia di regime".
la tomba di Federico Quandel

Nelle ultime edizioni l’Ass. Culurale Capt. G. de Mollot, Eroe del Volturno e l’Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie, hanno fornito “truppe fresche”, rinforzi, potremmo dire, contribuendo validamente al crescente successo dell’evento. 
Anche quest’anno, come due anni fa, la manifestazione è stata onorata dalla presenza di S.A.R. la Principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie, che si è detta commossa per l’affetto e le fedeltà che il Popolo delle Due Sicilie porta ancora verso di Lei e verso la Sua Famiglia.

Nel Cimitero di Capua,  la giornata è cominciata con una breve cerimonia in ricordo di Filippo Ginolfi,
Antonio Jaforte e Federico Quandel: i primi due, ufficiali dell’Esercito delle Due Sicilie (uno maggiore, l'altro capitano d'artiglieria), l’ultimo, appartenente alla nota famiglia di militari Napoletani ed ex allievo della Real Accademia della Nunziatella. 


clicca per vedere il filmato della cerimonia al Cimitero di Capua

Presenti le truppe del Capitano Umberto Schioppa, Comandante del 3° Reggimento Fanteria di Linea “Principe”, il dottor Salemi ha detto alcune brevi parole e sono state deposte delle corone d’alloro

il Capitano Schioppa ed i suoi uomini

il III reggimento "Principe" alla lapide
Il programma della giornata è poi ripreso nel pomeriggio. Alla presenza del Sindaco di Capua, dr. Carmine Antropoli, c’è stata la deposizione di una corona d’alloro alla lapide in memoria dei Caduti. L'allocuzione anche quest'anno è stata affidata allo storico Francesco Maurizio di Giovine.
da sin. l'avv. Ciufo, S.A.R, la Principessa, il comm. Girolamo de Lucia, l'avv. Antonio di Janni, il comm. Cannavacciuolo, l'avv. Roberto Salemi
Presso la splendida Chiesa di origine longobarda dei S.S. Rufo e Carponio, si è svolta la Celebrazione Eucaristica officiata da don Francesco Pappadia e concelebrata da don Massimo Cuofano e da don Luciano Rotolo.
S.A.R. durante la Celebrazione Eucaristica

Il Museo Campano ha ospitato poi la seconda parte dei lavori prima con l’esibizione dell’ensemble vocale “Musicanto” del Real Teatro di San Carlo, diretta dal Maestro Giancarlo Amorelli, che ha dato il segnale d’inizio alla serata intonando l’“Inno del Re” di Giovanni Paisiello in onore dell’autorevole dell’esponente della Real Casa suscitando brividi di emozione nei cuori dei presenti. 
l'Ensemble Vocale "MUSICANTO" canta l'inno del Re

I saluti istituzionali sono stati moderati ed introdotti dal giornalista e scrittore Fernando Riccardi  e poi la parola è passata al direttore Gino Giammarino che insieme ai suoi ospiti Jean Nöel Schifano e Mimmo Falco hanno dibattuto sul tema dei lavori "La Tradizione come Madre".


La bravissima attrice Gea Martire, dulcis in fundo, ha interpretato il monologo “Cafone” dedicato alle Brigantesse che ha riscosso scroscianti applausi e sentimenti di Amor Patrio mai sopiti!


Alla fine della bella giornata ci si è ritrovati tutti insieme nell'elegante Masseria Giò Sole 

l'immagine riproduce una vignetta dell'epoca (anche se colorizzata) dove i Soldati venivano raffigurati con la testa di leone, gli ufficiali con la testa d'asino e i generali… senza testa

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