lunedì 31 marzo 2014

Luciano Salera a Caserta nell'ultimo incontro dei Seminari Storici




Anche quest'anno il Liceo Manzoni di Caserta ha ospitato i Seminari di Studi Storici organizzati dall'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie.
Nei tre incontri precedenti, seguendo il tema di quest'anno "FATTI e MISFATTI DELL'UNITA' ITALIANA", si è parlato del mistero che avvolge la morte  di Ippolito Nievo con il giornalista e storico Fernando Riccardi; della famigerata "Legge Pica" con l'avv. Antonio Sciaudone ed infine, con il noto giornalista de "Il Mattino", Gigi Di Fiore, si è parlato delle stragi di Pontelandolfo e Casalduni.
A conclusione del ciclo di incontri di quest'anno, venerdì 4 aprile alle ore 11,00, sarà lo scrittore e storico napoletano Luciano Salera a parlare ai ragazzi sul tema "La Storia Manipolata".
Da parte di tutto l'Istituto ed in particolare del suo presidente, comm. Giovanni Salemi, un grazie sentito agli oratori che hanno partecipato ai Seminari di quest'anno.
Un sentito ringraziamento va anche alla dinamica Dirigente Scolastica, prof. Adele Vairo, alle sue collaboratrici, prof.sse Titti Farina e Rossella Salvato ed a tutti i docenti le cui classi hanno partecipato ai Seminari.
Ma soprattutto un ringraziamento va ai ragazzi per l'interesse che sempre, fin dalla prima edizione, hanno mostrato nei confronti degli argomenti trattati.




LUCIANO SALERA è nato a Napoli; laureato in economia e commercio, ha sempre coltivato una forte passione per la storia di Napoli e del Mezzogiorno, con particolare attenzione alle vicende del Regno delle Due Sicilie orientando tutto il suo impegno a ricostruire finalmente una storia verità documentata, non inventata e non succube della vulgata imposta da una sciocca e retorica propaganda.



LA SANITA' AL TEMPO DEI BORBONE



Prendendo le mosse da un’esposizione realizzata nel 2010 in occasione della celebrazione della fondazione dell’ospedale che si festeggia il 23 marzo, è stato istituito il primo nucleo di un museo di storia della medicina che ha attualmente una sala biblioteca e quattro sale espositive dove sono confluite una collezione privata di libri e strumenti medici, donazioni e beni di carattere storico-sanitario provenienti da antiche strutture ospedaliere afferenti all’ASL NA1 Centro, di cui il Museo rappresenta anche il centro di catalogazione, documentazione e ricerca.
Oggi parte del monastero delle pentite ospita il Museo delle Arti Santarie e di Storia della Medicina. I lavori di allestimento delle sale hanno portato alla luce uno scalone del Cinquecento in piperno con colonnato binato in marmo bianco.
Nel cortile degli Incurabili, tra l’elegante piperno, le corti cinquecentesche e le antiche sale dell’ospedale fondato dalla beata Lorenza Longo, si respira un barocco un po’ speciale: qui l’arte aiuta a guarire.

L’ampio scalone in piperno sul versante sud del cortile incurabilino conduce ad un edificio facente parte dell’originario corpo architettonico cinquecentesco, sede dell’ex monastero delle Convertite, meglio note come Pentite, poiché si trattava di prostitute redente da Maria Lorenza Longo che aspiravano ad una vita pia e di redenzione. Esse erano per lo più impiegate per l’assistenza alle luetiche ricoverate, avendo già contratto verosimilmente la malattia. Sullo scalone è inserito in maniera inconsueta un pozzo detto “dei pazzi” per ricordare la presenza dei matti agli Incurabili sino alla fondazione del manicomio di Aversa in età murattiana. Il pozzo privo da sempre di una funzione idrica lascia immaginare una funzione terapeutico-punitiva collegata con le leggende del Maestro dei pazzi Giorgio Cattaneo (Mastro Giorgio) che non lesinava le battiture come programma di cura insieme a lavori forzati no-sense.
Il Museo delle Arti Sanitarie accoglie il pubblico negli ambienti dell’ex-monastero delle Convertite, nel nucleo più antico dell’imponente complesso degli Incurabili. Vecchi ferri chirurgici, farmacie portatili, antichi strumenti medici, stampe anatomiche e libri sono disposti tematicamente e voglio no salvare la memoria della Scuola Medica Napoletana: oltre cento pezzi esposti nelle prime due sale del Museo illustrano le prati che operatorie di un tempo e le straordinarie vicende dell’Ospedale del Reame. In questo Ospedale nascono le specialità mediche e le discipline sanitarie. 

Il prossimo 11 aprile, in questi prestigiosi locali, dopo la presentazione che si terrà in mattinata nel Teatrino di Corte a Palazzo Reale, alle 17,00 verrà inaugurata l'interessantissima mostra "LA SANITA' AL TEMPO DEI BORBONE".

SARANNO PRESENTI LE LL.AA.RR. IL DUCA E LA DUCHESSA DI CASTRO, CARLO E CAMILLA di BORBONE DUE SICILIE, CAPO DELLA REAL CASA E GRAN MAESTRO DEGLI ORDINI DINASTICI, NONCHÉ S.A.R. LA PRINCIPESSA BEATRICE di BORBONE DUE SICILIE,



In Auto:
Provenendo dall’autostrada ROMA – NAPOLI – A1
Imboccare la tangenziale Est di Napoli direzione Pozzuoli ed uscire allo SVINCOLO DOGANELLA CAPODICHINO dopodiché raggiungere Via Don Bosco, Piazza Carlo III e proseguire lungo Via Foria sino alla fine. All’incrocio svoltare verso Via Enrico Pessina, proseguire per pochi metri e svoltare nuovamente a sinistra per imboccare Via Broggia circa150 m; Svoltare a sinistra e imboccare Via Santa Maria di Costantinopoli per 140 m; All’incrocio svoltare leggermente a destra e proseguire per Napoli 130 m; prendere la 1° a destra in corrispondenza di Via Maria Longo


Provenendo dall’Autostrada SALERNO – NAPOLI
Imboccare la tangenziale Est di Napoli direzione Pozzuoli ed uscire allo SVINCOLO DOGANELLA CAPODICHINO dopodiché raggiungere Via Don Bosco, Piazza Carlo III ed imboccare Via Foria sino alla fine; All’incrocio svoltare verso Via Enrico Pessina, proseguire per pochi metri e svoltare nuovamente a sinistra per imboccare Via Broggia circa150 m; Svoltare a sinistra e imboccare Via Santa Maria di Costantinopoli per 140 m; All’incrocio svoltare leggermente a destra e proseguire per 130 m; prendere la 1° a destra in corrispondenza di Via Maria Longo
In Treno
Dalla Stazione Garibaldi – 
con la linea 2 della Metropolitana si può giungere alla fermata “Cavour” ed attraversando il sottopassaggio prendere la linea 1 e scendere alla fermata “Museo”. All’uscita attraversare di fronte, svoltare a sinistra e percorrere pochi metri prima di girare a destra e salire verso via Maria Lorenza Longo


In Metropolitana

Linea 1: fermata Museo. All’uscita attraversare di fronte, svoltare a sinistra e percorrere pochi metri prima di girare a destra e salire verso via Maria Lorenza Longo
In Autobus
Da Piazza Garibaldi prendere l’autobus n°201 e scendere alla fine di via Foria (direzione Museo Archeologico Nazionale) davanti la fermata della Metropolitana

In Aereo

Dall’Aeroporto di Capodichino, prendere un taxi oppure l’autobus (ANM) arriva fino al centro di Napoli (stazione ferroviaria Napoli Centrale) e più avanti fino al porto. Gli autobus navetta vanno alla stazione ed a Piazza Municipio nel centro di Napoli.

Nei dintorni
Museo Archeologico Nazionale; Cappella Sansevero; Chiesa del Gesù Nuovo; Chiesa di Santa Chiara; Chiesa di Sant’Angelo a Nilo; Chiesa di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta e Campanile omonimo; Chiesa del Purgatorio ad Arco; Chiesa di San Paolo maggiore; Chiesa di San Lorenzo maggiore; Napoli Sotterranea.


martedì 11 marzo 2014

XLIV INCONTRO TRADIZIONALISTA DI CIVITELLA DEL TRONTO 22-23 marzo 2014



Con l’aiuto di Dio, ci accingiamo a salire per il quarantaquattresimo anno consecutivo la rocca di Civitella del Tronto per incontrarci in una terra a noi sacra perché bagnata dal sangue di uomini, donne, fanciulli e soldati che rifiutarono il processo annessionistico e di omologazione liberale violentemente imposti nel 1860-61 al fine di difendere la Tradizione. Per questa ragione il Tradizionalismo ha raccolto a Civitella del Tronto, anno dopo anno, le persone che hanno voluto ricollegarsi alla propria memoria storica ed alla Patria cristiana. Ad esse ha offerto il proprio modo di sentire la storia ed il tempo presente. Sono stati affrontati tanti temi, sempre al fine di recuperare la memoria storica quale premessa indispensabile per risvegliare nei più l’identità smarrita.
Ed ancora, abbiamo cercato di diffondere lo spirito della milizia cristiana basato sull’onestà di intenti, sulla lealtà reciproca, sull’annientamento dei personalismi e sulla fedeltà ai principii dei nostri avi. Di anno in anno abbiamo offerto nuovi contributi alla riflessione dei presenti. Abbiamo sempre conservato la purezza di intenti dei primi incontri e non abbiamo mai cercato finanziatori che avrebbero snaturato, se non condizionato, il nostro modo di agire. Ogni iniziativa fatta nel corso degli Incontri Tradizionalisti di Civitella del Tronto è stata finanziata con le offerte dei partecipanti. Intendiamo andare avanti con questo spirito e per tale motivo già da molti anni abbiamo posto gli Incontri sotto la protezione di San Benedetto Giuseppe Labre, uomo di Dio, che della povertà fece l’arma per convertire i miscredenti.
Anno dopo anno cerchiamo di contribuire all’edificazione della città cristiana seguendo l’insegnamento di don Francisco Elias de Tejada, ultimo poeta della Napoli ispanica, che, salendo a Civitella del Tronto nel corso di uno dei primi Incontri, sintetizzò l’agire comune con queste parole: “Per il resto, le imprese non si misurano col successo. Dio non abbandonerà i suoi. E nel peggiore dei casi, se ci nega di vedere il trionfo col metro del successo, pur sempre ci dona quella pace della coscienza del dovere compiuto, che si sintetizza nel motto per cui caddero i nostri predecessori: Senza cedere”.
Sulla base di questi presupposti, il comitato promotore degli Incontri Tradizionalisti di Civitella del Tronto ha il piacere di invitare la S.V. Ill.ma al 44° appuntamento annuale che si terrà nei giorni 22 e 23 marzo 2014 per sviluppare il tema
LA TRADIZIONE COME RESPONSABILITA’
Nell’ambito dell’Incontro saranno ricordati i Martiri della Tradizione e verrà celebrata la Giornata in ricordo del Soldato Napolitano.
Per Il Comitato promotore degli Incontri Tradizionalisti di Civitella del Tronto

Francesco Maurizio Di Giovine

Cavaliere Ufficiale dell’Ordine de la Legitimidad Proscrita 




Programma
Sabato 22 marzo 2014 – Sala riunioni dell’Hotel Zunica
Ore 16,00 - apertura dei lavori e saluto del presidente degli Incontri, prof. Paolo Caucci von Sauken

che preside il Convegno.
Ore 16,15 Il dott. Giuseppe Catenacci presenterà il pamphlet che lAssociazione ex Allievi Nunziatella ha realizzato per il 44° Incontro Tradizionalista di Civitella del Tronto riproponendo un raro testo del Capitano di Stato Maggiore Antonio Ulloa, ex allievo del Real Collegio Militare, dal titolo: Difesa del Castello di Civitella del Tronto.
Ore 16,30 Il molto Reverendo don Francesco Giordano leggerà una comunicazione di Mons. Ignazio Barreiro Carambula, impossibilitato a partecipare, dal titolo La Tradizione come dovere di viverla e trametterla.
Ore 17,00 Prof. Miguel Ayuso. La Tradizione come responsabilità: i principii.
Ore 17,30 - Dott. Edoardo Vitale. Saggistica e azione politica in difesa della tradizione. Antonio 
Capece Minutolo.
Ore 18,00 Dott. Cristina Siccardi. La responsabilità della tradizione. Tancredi di Barolo e Juliette Colbert.
Ore 18,30 Dott. Maurizio Di Giovine. La critica della Rivoluzione nella pubblicistica napoletana postunitaria.
Ore 19,00 Prof. Giovanni Turco. Modernità, postmodernità, tradizione.

Ore 20,00 cena comunitaria presso il ristorante dell’hotel Zunica (€. 25,00).

Domenica 23 marzo 2014
Ore 09,30 Concentramento dei convenuti a porta Napoli e corteo verso il monumento a Matteo Wade per deporre una corona in memoria di quanti si immolarono per resistere alle forze della rivoluzione.
Ore 10,15 Salita alla reale fortezza ed alzabandiera nella piazza d’armi.
Ore 10,30 Commemorazione del Soldato delle Due Sicilie tenuta dal dott. Giovanni Salemi.

Ore 11,00 Celebrazione della Santa Messa in memoria dei Martiri della Tradizione e dei caduti Napoletani.
Ore 12,15 Visita alla Reale fortezza.
Ore 13,30 Colazione a conclusione dell’Incontro presso l’Hotel Zunica (€. 30,00)





SISTEMAZIONE ALBERGHIERA


Hotel Zunica, Tel. 0861/91319 fax 0861/918150
Camera singola: €. 55; doppia €. 70; tripla €. 90; quadrupla €. 100


Hotel Fortezza, Tel. 0861/91321 fax 0861/918221
Camera singola: €. 37; doppia €. 48; tripla €. 65; quadrupla €. 70


B & B La collina degli Ulivi
Situato ad un chilometro da Civitella del Tronto
Per le prenotazioni telefonare al n. 328 1785058 e chiedere di Ermanno


A Ponzano (frazione a 3,5 km. da Civitella)
Hotel Ermocolle, Tel. 0861/91120 fax stesso numero Prezzo da concordare alla prenotazione

A Sant’Egidio alla Vibrata (paese a 5 km. da Civitella)
Hotel Concorde, Tel. 0861/842406 fax stesso numero Prezzo da concordare alla prenotazione
Hotel Scacco Rosso, Tel. 0861/843139 Prezzo da concordare alla prenotazione
Ad Ancarano (paese a 4 km. da Civitella)
Parkhotel, Tel. 0861/87
Prezzo da concordare alla prenotazione



Durante lIncontro funzionerà un banco libri della buona stampa. 

mercoledì 5 marzo 2014


CAPUA: Giovedi 6 marzo 2014  alle ore 18,00, organizzato dall'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie ed in particolare dal suo presidente, l'instancabile comm. Giovanni Salemi, il dr. Edoardo Vitale, magistrato napoletano ed editore dell’Alfiere, parlerà ai ragazzi del Liceo Garofano di Capua sul tema: “Storia Proibita delle Due Sicilie”, tema di grande interesse già trattato con grande successo presso il Liceo Cortese di Maddaloni.
il dr. Edoardo Vitale, durante il suo riuscitissimo intervento presso il Liceo Nino Cortese di Maddaloni

Gigi Di Fiore a Caserta per il III incontro dei seminari


CASERTA: Giovedi 6 marzo, alle ore 11, presso il Liceo Manzoni, il giornalista napoletano Gigi Di Fiore, parlerà ai ragazzi degli eccidi di Pontelandolfo e Casalduni.

«Di Pontelandolfo e Casalduni non rimanga pietra su pietra», ordinò il generale Enrico Cialdini al colonnello Pier Eleonoro Negri (nessuna relazione con il gen. Matteo Negri che morì eroicamente sul Garigliano per rallentare i nemici invasori) . Gli ordini furono eseguiti con estrema cura: All'alba del 14 agosto 1861 “liberatori” italo-piemontesi raggiunsero i due paesi. Mentre Casalduni fu trovata quasi disabitata (gran parte degli abitanti riuscì a fuggire dopo aver saputo dell'arrivo delle truppe), a Pontelandolfo i cittadini vennero sorpresi nel sonno. Le chiese furono assaltate, le case furono dapprima saccheggiate per poi essere incendiate con le persone che ancora vi dormivano. In alcuni casi, i bersaglieri attesero che i civili uscissero delle loro abitazioni in fiamme per poter sparare loro non appena fossero stati allo scoperto. Gli uomini furono fucilati mentre le donne (nonostante l'ordine di essere risparmiate) furono sottoposte a sevizie o addirittura vennero violentate. Il numero delle vittime è tutt’ora incerto a causa di un incendio che colpì gli archivi comunali: c’è chi parla di 100 vittime, chi addirittura di mille.
così un artista ha immaginato quello che accadde a Pontelandolfo nell'agosto del 1861
Ma, per restare nello specifico, ecco quanto riportò dettagliatamente e testualmente nel suo diario Carlo Margolfo, uno dei 500 Bersaglieri entrati, all’alba di quel maledetto 14 agosto in paese a compiere la strage: “Al mattino del mercoledì, giorno 14, riceviamo l’ordine superiore di entrare nel comune di Pontelandolfo, fucilare gli abitanti ed incendiarlo. Entrammo nel paese, subito abbiamo incominciato a fucilare i preti e gli uomini, quanti capitava, indi il soldato saccheggiava ed infine abbiamo dato l’incendio al paese, di circa 4500 abitanti. Quale desolazione non si poteva stare d’intorno per il gran calore e quale rumore facevano quei poveri diavoli che la sorte era di morire abbrustoliti e chi sotto le rovine delle case”.
veduta di Pontelandolfo, prima dell'eccidio contava quasi 5000 abitanti. Qui viene indicato come appartenente al Contado del Molise ma in molte mappe è invece, correttamente, indicata la Provincia di Terra di Lavoro

"A nome del presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, vi chiedo scusa per quanto qui è successo e che è stato relegato ai margini dei libri di storia". così il presidente del Comitato dei Garanti delle Celebrazioni del 150 anniversario dell'Unità d'Italia, Giuliano Amato, già presidente del Consiglio dei Ministri (ricordate il prelievo sui ns, conti correnti?), porgendo le  quanto mai tardive scuse degli eredi dei carnefici.
L'Unità fu fatta dalla Monarchia sabauda, ha detto Amato: era l'unica soluzione possibile, anche perché era l'unica accettabile dalle Cancellerie internazionali. Cioè Gran Bretagna e Francia, che avevano fortemente aiutato, economicamentete e militarmente, lo stato che nasceva  dalla conquista ed annessione degli Stati preunitari, e che furono i primi a riconoscerlo.

il giornalista napoletano Gigi Di Fiore
Nato a Napoli nel 1960, Gigi Di Fiore, ha lavorato a Napolioggi, Napolinotte, il Giornale di Napoli e il Giornale, sotto la direzione di Indro Montanelli, come redattore. Collabora con il settimanale Oggi e con il mensile Focus storia.
Oltre all'attività giornalistica, si dedica alla ricerca storica, soprattutto su due argomenti: la criminalità organizzata e la storia del Risorgimento italiano e del Mezzogiorno in generale, con attenzione alla fine del regno delle Due Sicilie e al brigantaggio post-unitario. Su questi temi ha pubblicato, tra gli altri: "Potere camorrista" (Age, Napoli); "Io Pasquale Galasso" (Tullio Pironti, Napoli); "1861-Pontelandolfo e Casalduni un massacro dimenticato" (Grimaldi & C., Napoli), che può essere acquistato cliccando sul seguente link:
il libro di Gigi Di Fiore sul massacro perpetrato dai beraglieri

Poi, con la Utet: "I vinti del Risorgimento" (Torino, 2004) e "La camorra e le sue storie" (Torino, 2005). Nel 2007, per Rizzoli, "Controstoria dell'unità d'Italia", "L'impero" nel 2008, "Gli ultimi giorni di Gaeta" nel 2010 e Controstoria della Liberazione nel 2012.


Per queste attività ha ricevuto riconoscimenti e partecipato a seminari, conferenze, convegni e inchieste sulla criminalità organizzata e il Mezzogiorno, il Risorgimento e il brigantaggio. Ha partecipato a trasmissioni televisive come ospite o intervistato: Samarcanda, Maurizio Costanzo show, il Processo del Lunedì, l'appello del martedì, Chi l'ha visto, Italia che vai, Uno mattina, Sabato e domenica, Blu notte, History channel, La storia siamo noi e altri.


Il cielo