venerdì 16 novembre 2012

Uno Schettino (e una Mazza) di cui andare fieri



Il comm. Giovanni Salemi, presidente dell'Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie, con il Suo consueto entusiasmo e passione, ci invia la seguente missiva:

Carissimi, Vi invio queste  considerazioni che mi sono maturate in mente stamane dopo aver visto e sopratutto sentito la trasmissione  di Canale 21 denominata TV del Sud andata in onda, a reti unificate come trionfalmente diceva il conduttore Cecchi Paone, intorno alle ore 21 di ieri sera 15 c.m.  Io ci sono capitato incidentalmente nel tentativo di rimettere ordine al mio televisore che non  andava bene ed è stata una buona occasione per sentire il vero e proprio disfacimento della coscienza meridionalista,anche se sono arrivato in ritardo per sentire  delle affermazioni fatte da esponente di movimento ""sedicente"" borbonico, affermazioni che mi sono state riferite e che aspetto di sentire direttamente da una registrazione della trasmissione stessa onde poter fare le mie considerazioni  in proposito,considerazioni che al momento rinvio. Mi spiego meglio esprimendo un parere su quanto detto dai singoli partecipanti: comincio con il Sindaco di Palermo on. Leoluca Orlando che pur sostenendo di essere orgogliosissimo di essere siciliano diceva che il ""desiderio di identità "" non deve essere assorbito da quello di ""appartenenza"" e questo per evidenziare uno spiccato senso di nazionalità unitarista che, se non è certamente sentimento malvagio, in effetti, data la situazione del Sud tutto e della Sicilia in particolare si potrebbe fare a meno di metterlo in conto concentrando tutto il proprio interesse e capacità di lavoro verso la propria terra di origine, al momento peraltro non in floride condizioni e necessitante di impegno massimo da parte dei suoi figli. La mia attenzione si rivolge poi all'on. Cirino Pomicino, napoletano doc, già ministro, che come tale ha fatto un discorso di tipo democristiano (nella accezione cattiva dell'uso di tale termine) in cui ha anche cercato di rivolgersi ai giovani presenti raccontando chiacchiere; discorso che ha, come per Orlando, evidenziato questo sentimento di nazionalismo unitario senza fare qualche dichiarazione favorevole a questo martoriato Sud per il quale, anzi, sosteneva di essersi, ai suoi tempi, impegnato (con i risultati che ben conosciamo!). Le uniche voci che, discordi dal retorico e ottuso coro nazionalista italico, si sono levate a tentare di raccontare qualche concreta verità sono state quella dell'attore popolare napoletano Simone Schettino  e della attrice napoletana  Maria Mazza, (peraltro veramente bella e mediterranea): tali persone si sono accaldate, emozionate, hanno dispiegato la loro passione di meridionali, di figli delle antiche Due Sicilie e l'uno e l'altra hanno ricordato quello che è stata l'occupazione militare piemontese del Sud  e la difesa di questo territorio fatto dagli insorgenti, definiti con spregio briganti, con i risultati che ne sono venuti fuori.
Risultati che, aggiungo io, vengono sostenuti con arroganza dalle istituzioni oggi come ai tempi sabaudi con conseguente mortificazione di popoli che si sono quasi convinti, a furia di sentirselo ripetere, di essere brutti,sporchi e cattivi. E tale tesi è stata sostenuta, voglio ripeterlo, con veemenza dal nostro attore che è poi, guarda caso, un attore comico, mentre in realtà i veri comici erano i rappresentanti ufficiali della politica (di cui vivono e vivono anche bene). Ed infine il conduttore, Cecchi Paone, ha concluso in bellezza (meglio in schifezza) affermando a piena voce e con aria sicura che la vita nelle Due Sicilie era l'inferno in terra o quanto di peggio si può immaginare,facendo chiaramente affermazioni false, spudoratamente false prese dai racconti falsi della storia ufficiale raccontata e, ahinoi, studiata nelle scuole dalle elementari alle università da 150 anni a questa parte e tuttora sostenuta da istituzioni che, tutto sommato, la sostengono perché su di essa si reggono e su di essa continuano a far danni e non solo nel Sud ma anche in altre regioni della penisola, più o meno trattate come il Sud all'epoca della, conquista piemontese, massonica ..
Che dire? Canale 21, tv napoletana, tv del Sud, in un certo modo stampa del Sud, permette che sotto la sua sigla si dicano cose come quelle dette ieri sera,che si inviino in giro notizie come quelle date dal Cecchi Paone sulle Due Sicilie (ma costui dove è nato? chi lo autorizza a vestire panni del saccente ?), notizie peggiori di quelle che si possono ancora leggere nella storia scritta dal voltagabbana Pietro Colletta ed è quanto dire. Se si avesse senso di dignità ci sarebbe sicuramente una precisazione, ma non credo si farà poichè non si può contrastare la vulgata purtroppo ancora vincente che fa "capo ai capi"! Meno male che c'è stata la canzone cantata da Eddy Napoli (ancora un uomo di spettacolo) con la quale le verità sono state raccontate ,ma è poco, molto poco e questo addolora chi ama le Due Sicilie, chi ama la propria terra, chi crede ostinatamente in una possibilità di riscatto di questa terra e dei suoi popoli e che fa riferimento alla Dinastia  Borbone Due Sicilie (precisiamo, guidata da S.A.R. il Duca di Castro) quale ultimo esempio di autonomia, indipendenza e dignità identitaria, non disgiunta da sentimenti vivo di appartenenza di questa antica entità geografica-politica rappresentata  dal Sud della penisola.
Vi sarò grato se vorrete pubblicare questo scritto (la reazione di un vecchio innamorato del Sud) sul blog dell'Istituto, su facebook, sul giornale e su qualunque altro mezzo di diffusione, perchè molti leggano e, mi auguro, si incuriosiscano, si interessino e, perchè no, mi contestino anche ma, Santo Cielo!!, che ci sia una reazione.

Grazie, Gianni  Salemi

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