domenica 20 maggio 2012

Maria Sofia, un raggio di gloria sugli spalti di Gaeta. Domenica 27 maggio il convegno a Colle San Magno

La Regina Maria Sofia di Borbone Wittlesbach

COLLE SAN MAGNO - “Domenica 27 maggio, a Colle San Magno, presso la sala consiliare del palazzo comunale, a partire dalle ore 17.00, si terrà il convegno storico dal titolo “Maria Sofia, un raggio di gloria sugli spalti di Gaeta”. La manifestazione intende rievocare la splendida figura di Maria Sofia di Baviera (1841-1925), moglie dell'ultimo re delle Due Sicilie, Francesco II di Borbone e, di conseguenza, ultima regina di Napoli prima che il meridione della Penisola, nel 1860, fosse inglobato, manu militari, nello stato unitario sotto il dominio egemone della monarchia sabauda. La regina Maria Sofia, forse perché appartenente a quella cospicua schiera degli sconfitti della storia, è stata per tantissimo tenpo ingiustamente trascurata e vilipesa. La stessa cosa, d'altro canto, è accaduta anche per il suo legittimo consorte, quel Francesco II di Borbone, dipinto sempre come un sovrano inesperto, tremebondo, alle prese con un compito troppo più grande di lui e persino pavido e codardo, per non essersi messo alla testa delle sue truppe opponendosi con le armi agli invasori che si apprestavano a rovesciare il suo trono e ad impadronirsi del regno. E invece, in quei momenti così difficili e drammatici, che tante deleterie conseguenze produssero per il meridione d'Italia e per la sua popolazione, conseguenze i cui negativi effetti ancora oggi si percepiscono nitidamente, i due giovani sovrani seppero mostrare al mondo intero una dignità, una forza d'animo ed un coraggio che altri personaggi regali (si fa per dire), qualche tempo dopo, non seppero neanche sfiorare. Maria Sofia si distinse per eroismo, coraggio e abnegazione soprattutto nel lungo, devastante e criminale assedio di Gaeta, che si protrasse dal novembre del 1860 al febbraio del 1861. Incurante delle bombe assai poco intelligenti di Cialdini, che ogni giorno, con macabra puntualità, devastavano case e seminavano morte, la giovane regina (aveva soltanto 19 anni), era sempre lì, sugli spalti, sotto il tiro delle artiglierie piemontesi, a prodigarsi fino alla stremo per consolare gli eroici soldati, per portare le prime cure, non facendo mancare mai il suo incoraggiamento. Incurante dei rischi gravissimi e del pericolo costante, disobbedendo puntualmente agli ordini dei suoi generali che si affannavano per farla mettere al riparo dagli ordigni che piovevano dal cielo, Maria Sofia un vero “raggio di gloria sugli spalti di Gaeta”, aveva per tutti una parola dolce e un pensiero gentile. Fino a quando, il 14 febbraio, il re Francesco decise di mettere fine ad un inutile massacro (le bombe, comunque, continuarono a cadere fitte su Gaeta ed a seminare morte anche quando erano in corso le trattative di resa) firmando la capitolazione. Da questo momento per i due ormai ex regnanti iniziò un lungo e malinconico esilio. Anche in questa dolorosa parentesi, però, Francesco e Maria Sofia dimostrarono una tempra fortissima e, soprattutto, una ammirevole dignità. Francesco II di Borbone morì ad Arco di Trento il 27 dicembre del 1894, Maria Sofia, invece, gli sopravvisse a lungo e venne a mancare a Monaco, nel cuore della sua Baviera, il 19 gennaio del 1925. Da qualche anno i loro corpi riposano nel Pantheon dei sovrani napoletani, la splendida basilica di Santa Chiara, a Napoli, in una elegante cappella posta sulla destra del tempio, ad un passo dal maestoso altare maggiore. Per moltissimo tempo sugli ultimi sovrani del Regno delle due Sicilie, prima dell'avvento della inesorabile e violenta normalizzazione italo-sabauda, che provocò un inaudito bagno di sangue nelle contrade del meridione, con una cruenta e feroce guerra civile che si protrasse per dieci lunghi anni ed anche di più, è calato possente ed inesorabile il fitto velo dell'oblio e della dimenticanza. Anzi, ad onor del vero, è stato fatto di peggio: più qualcuno, infatti, ha trovato il modo di infangare la memoria di quei due giovani sovrani. E così, se l'ultimo re borbone è diventato per tutti o quasi “Franceschiello” (e l'operazione è così ben riuscita che molti, anche in buona fede, sono soliti usare tale termine insolente e dispregiativo), la regina Maria Sofia è stata dipinta, grazie ad un'osceno quanto spudoratamente falso fotomontaggio, come una donna da postribolo. Un ulteriore, gravissimo oltraggio per due ragazzi colpevoli di niente (non bisogna dimenticare, peraltro, che Francesco II di Borbone regnò per meno di due anni, dal 22 maggio del 1859 fino al 13 febbraio del 1861) se non di aver tentato, sia pure blandamente, di opporsi ad un atto di pirateria, varato contro tutte le norme del diritto internazionale, condannato da tutte le nazioni del vecchio continente, ma poi ammantato di legittimità dalla ignavia dei più e dalla convenienza, economica e politica, di Inghilterra e Francia in primis. Poi, però, con il passare dei decenni, pian piano, la situazione è iniziata a cambiare. I volti di Francesco II di Borbone e di Maria Sofia di Baviera, usciti dalla nebbia impenetrabile del tempo, sono riemersi in tutta la loro regale dignità. E così, oggi, nessuno più (o quasi: qualche irriducibile ostinato chiuso a riccio nel suo fortino rimane ancora), dipinge in maniera spregevole i due ultimi sovrani napoletani. E, soprattutto, nessuno più parla in maniera volgare e sconsiderata di Maria Sofia. Basti pensare che lo scorso anno, nella elegante brochure che annunciava la mostra documentaria allestita proprio nel castello di Gaeta a cura dell'Istituto del Risorgimento Italiano e dell'Università degli Studi di Cassino, inaugurata dal presidente del comitato celebrativo per il 150° dell'unità d'Italia, Giuliano Amato, era impresso proprio il volto radioso e celestiale della regina Maria Sofia di Baviera. A dimostrazione palese che, alla fine, la storia, quella vera, e non quella artefatta propagata dalla tronfia vulgata dominante, finisce sempre per rifulgere. Il convegno di Colle San Magno, diretto proprio a ricordare la tenera ed eroica figura dell'ultima regina di Napoli, è stato organizzato dall'associazione culturale “Praetoria”, in collaborazione con l'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie, con l'associazione culturale “Le Tre Torri” e con il patrocinio dell'amministrazione comunale di Colle San Magno, sempre molto sensibile ad eventi di rilevante spessore culturale. Previsti gli interventi di Antonio Di Nota, sindaco di Colle San Magno, di Antonio Valerio Fontana, presidente dell'associazione “Praetoria”, di Giovanni Salemi, presidente dell'Istituto di Ricerca Storica delle due Sicilie, di Roberto Della Rocca, direttore de “Il giornale del Sud” e di Fernando Riccardi, presidente dell'associazione culturale “Le Tre Torri”. Prevista anche la partecipazione straordinaria di Benedetto Vecchio, leader e fondatore degli MBL (Musicisti del Basso Lazio). I lavori saranno coordinati e diretti da Pompeo Di Fazio.

ORNELLA MASSARO


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