lunedì 7 maggio 2012

7 maggio 1762 - 7 maggio 2012

CASERTA - Passato il 2011, finalmente il corrente anno ci porta degli anniversari che non ci provocano conati di vomito.
Il 19 di gennaio abbiamo avuto il 260° anniversario della posa della prima pietra della Reggia di Caserta ed oggi, 7 maggio, celebriamo il 250° dell'inaugurazione dell'"Acquedotto Carolino".
Quest'opera grandiosa, dal 1997 patrimonio mondiale dell'UNESCO (assieme all'intero acquedotto, alla Reggia di Caserta e al complesso di San Leucio), è un acquedotto nato per alimentare il complesso di San Leucio e fornire anche l'apporto idrico alla Reggia (o meglio alle reali delizie costituite dal Parco, dal Giardino Inglese e dal Bosco di San Silvestro), prelevando l'acqua alle falde del monte Taburno, dalle sorgenti del Fizzo, nel territorio di Bucciano (BN), e trasportandola lungo un tracciato che si snoda, per lo più interrato, per una lunghezza di 38 km.

I lavori dell'acquedotto, progettato da Luigi Vanvitelli su commissione di Carlo di Borbone, Re di Napoli e Sicilia (da cui l'appellativo di Carolino), presero il via nel marzo del 1753. Il 2 agosto 1754 re Carlo conferì ad Airola il titolo di città come ricompensa formale per lo sfruttamento delle sorgenti di Bucciano, che all'epoca era un casale della stessa Airola. L'opera compiuta fu, appunto, inaugurata 250 anni fa, il 7 maggio 1762.
Perfettamente conservato ed imponente, è il ponte, sul modello degli acquedotti romani, che attraversando la Valle di Maddaloni congiunge il monte Longano (ad est) con il monte Garzano (ad ovest). Tale costruzione, comunemente nota come "I ponti della valle", si innalza con una possente struttura in tufo a tre ordini di arcate per una lunghezza di 529 m e con un'altezza massima di 55,80 m,

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