venerdì 22 luglio 2011

CERIMONIALE PER LA VESTIZIONE E LA PROFESSIONE DEI CAVALIERI DEL REAL ORDINE COSTANTINIANO DI S.GIORGIO STAMPATO NELL’ANNO 1802






CERIMONIALE DEL SACRO REAL ORDINE COSTANTINIANO DI S.GIORGIO
NELL’ANNO 1802 [1]



D E L L A  V E S T I Z I O N E[2]


Arrivato in Chiesa, il Prelato, ed il Commissario[3]si condurranno a dirittura ad adorare il SS.mo Sacramento,ed indi si avvieranno all’altare maggiore disposto con n. 6 candele accese. Il Commissario si siederà nel sedile preparatogli al lato dell’Evangelo, ed il Prelato siederà nel faldistorio al lato dell’Epistola, ove reciterà le orazioni preparatorie alla Messa, se dovrà celebrare, non celebrando però, tanto il Commissario quanto il Prelato resteranno in plano assisi come sopra.
Intanto dalla Sacristia usciranno quattro giovanetti portando ogn’uno di essi in un bacino d’argento il solenne manto di azzurro celeste colla croce dell’Ordine nostro ricamata sulla spalla sinistra, la croce di oro, la spada, e gli sproni dorati dietro dei quali verrà il candidato disarmato e posto in mezzo alli due Patrini cavalieri del nostro Ordine; o di altra religione in caso di necessità. Tutti costoro come saranno giunti all’altare maggiore, dopo di aver fatto il dovuto inchino al Gran Priore, ed al Commissario s’inginocchieranno avanti la croce, i giovani andranno a dirittura alla credenza preparata al corno dell’Epistola sulla quale porteranno i bacini d’argento.
I Padrini si siederanno sulle sedie ad essi destinate nel medesimo lato dell’altare, dove prima inginocchiati per qualche tempo pregheranno.
Il candidato dovendo armarsi rimarrà nello stesso luogo inginocchiato sul cuscino dirimpetto l’altare maggiore e colla destra mano terrà un cero acceso. Se vi sono Cavalieri dell’Ordine nella Messa solenne, ad Evangelo sguaineranno la spada in segno di voler difendere la Fede.
Il tutto così disposto il Gran Priore celebrando scenderà dal sedile, e darà cominciamento alla messa; non celebrando s’inginocchierà sul faldistorio, come pure praticherà il Commissario e li Padrini, dalla sacristia portando subbito un fra Cappellano, parato di sacri arredi quali esser debbono di color rosso, darà principio alla messa la quale deve essere dello Spirito Santo, colla commemorazione della B. Vergine e di S. Giorgio, dovendo il candidato comunicarsi, se non sarà impedito.
Terminata la messa il Gran Priore ringrazierà secondo il solito Iddio; se non avrà celebrato si accosterà al sedile come sopra preparato vicino a quello del Commissario, ed ambidue colà siederanno.
Frattanto i Padrini condurranno il Candidato a piedi del Prelato e del Commissario, avanti ai quali egli s’inginocchierà poscia il Padrino che gli sta al lato manco presenterà al Commissario le lettere patenti del Gran Maestro, e quelle recitate il Padrino al lato destro rivolto al Candidato dirà:  Scire te oportet etc.
Intanto il Candidato dia segno di esser disposto e pronto alla professione della fede e di fatti reciterà quella nelle mani del Gran Priore: Ego R.R. Fide credo etc.                   
Si accosta il Candidato a baciare il testo dell’Evangelo.

A L  M A N T O

Uno dei quattro giovanetti pigli dalla mensa preparata nel corno dell’Epistola il bacino col manto celeste il quale si benedirà dal Prelato colle seguenti preci; e lo aspergerà alla fine coll’acqua santa.
Il Gran Priore, o il Prelato stando, e col capo scoperto dirà: Ti adjutorium etc.
Allora i cavalieri Padrini volgono talmente il manto, finché si vegga la croce dell’Ordine in quello cucita, la quale scoverta il Prelato reciterà le seguenti preci: Oremus etc
e si asperge coll’acqua benedetta.
Di nuovo s’inginocchierà dinnanzi al Commissario, il quale colla sua propria spada nuda tre volte batterà leggermente gli omeri del nuovo Cavaliere così dicendo: Esto Miles etc
Indi il nuovo Cavaliere s’inginocchierà d’innanzi il Gran Priore, il quale similmente battendo leggermente colla mano la guancia sinistra di lui dirà: Exciteris etc.
Poscia il Prelato gli dia la pace dicendo: Pax tibi

A G L I  S P R O N I

Si accosterà finalmente il quarto, ed ultimo paggio portando il bacino coi calzari indorati, i quali saranno dal Commissario toccati colla sua mano destra, e poi rimessi ai Cavalieri Padrini, costoro l’accomoderanno ai piedi del nuovo Cavaliere ripetendo il Prelato: Speciosus forma etc.
Finalmente si alzerà il Prelato dalla sua sedia e all’impiedi reciterà coi suoi Fra Cappellani il salmo e le seguenti preci: Benedictus Dominus.
Intanto il Gran Priore sieda.

P E R  L A  P R O F E S S I O N E

Il Commissario assiso interrogherà il Novizio colle seguenti domande : etc
Non essendovi impedimento il Cavaliere toccata la Croce farà il giuramento si porti uno scanno con cuscino, ed il Messale aperto, e si porrà in mezzo tra il Commissario, ed il Novizio, che reciterà la seguente formula:  Ego N.N.
Qui viene promessa la somma secondo il carattere del Cavaliere. Terminata la suddetta formula il Novizio porta ambe le mani sul Messale e dirà: Sic me Deus adjuvat etc.
I Padrini porranno il manto benedetto al candidato aiutando a ciò fare il Commissario e frattanto il Prelato dirà sedendo: Accipe .
Il Candidato risponde: Amen

A L L A  C R O C E  D’O R O

Dopo di queste cose si accosterà al Gran Priore l’altro giovanetto portando il bacino colla Croce d’oro.
Il Prelato stando all’impiedi e col capo scoperto dirà: Adiutorium etc.
 Dopo queste orazioni il Prelato, presa la Croce dal bacino, la darà in mano al Commissario, che pure la bacierà e la darà a baciare al Candidato, e finalmente gliela porrà al collo…

A L L A  S P A D A [4]

Si accosti indi al Prelato il terzo giovanetto portando il bacino colla spada, e col cingolo, uno dei Padrini terrà dal fodero la spada, e quindi il Prelato la benedirà stando all’impiedi col capo scoperto dicendo queste parole Adiutorium etc.
Il Commissario ed il Candidato ad armarsi tenendo ambidue colla destra la spada sfoderata reciterà il Prelato la seguente formula: Accipe gladium etc.
Restituita la spada al nuovo Cavaliere e rimessa nel fodero, ed aggiustata al di lui fianco dirà il Prelato: Speciosus forma
Si metterà poi in piedi il nuovo Cavaliere, e ritiratosi un poco dal suo posto sguainerà la spada, e tre volte l’impugnerà in atteggiamento di minacciar gl’inimici della fede cattolica in ciascuna impugnatura rivolterà la punta della spada in terra, e finalmente la porrà nel fodero avendola serbito prima col braccio sinistro.
Profferite le quali parole il Novizio bacierà il testo degli Evangeli.
Il Commissario elevando un tantino la Croce, che tiene sospesa al petto il Cavaliere ed a lui mostrandola dirà: Credis ne hoc esse etc.
Il novello Cavaliere risponde: Credo
Soggiunge il Commissario: Hac est Militia etc
Poscia dia a baciare la croce al Cavaliere profferendo queste parole: Crucem hanc etc.
Dopo il Commissario aggiusterà i lacci di seta del manto al collo del professo dicendo: Suscipe domini jugum etc.
Il Professo risponda: Amen
Finalmente il Commissario darà al Professo il bacio di pace dicendo: Pax tecum.
Ed il Professo risponda: Et cum spiritu tuo
Il Prelato unito ai circostanti intuonerà la seguente antifona stando col capo scoperto: Suscepimus
Il Prelato siede col capo coperto: salmus 47.M agnus Dominus [5]
  
V e s t i z i o n e   P r o f e s s i o n e

Cavaliere Gran Croce D.Emmanuele Lucchesi Palli Principe di Furnari Duca della Grazia
Cavaliere Gran Croce D. Antonio de Spucches Duca di Caccamo Commendatario
Cavaliere Gran Croce D. Marcello Fardella Duca Cumia
Cavaliere di Grazia Barone D. Michele Coniglio

P r o f e s s i o n e

Cavaliere di Grazia D.Giov.Franc.Rostagni marchese di S.Ferdinando Commendatario
A 17 febbraio 1837

B e n e d i z i o n e   d e l l a  C r o c e

Cavaliere di Grazia Sacerdote D.Giov.Natale dei Mar.si di Monterosato Commendatario
A 29 maggio 1837

V e s t i z i o n e  e  P  r o f e s s i o n e

Cavaliere di Giustizia Barone D.Giacomo Eduardo Mallia dei Mar.si di Torreforte
Cavaliere di Grazia Commend. Barone D.Paolo Barile Grimaldi

P r o f e s s i o n e

Cavaliere di Grazia Colonnello D.Giuseppe Castrone
A 16 maggio 1838

V e s t i z i o n e  e  P r o f e s s i o n e

Cavaliere di Giustizia D.Giov.B.tta de Spucches Mar.se Selyzo

P r o f e s s i o n e

Cavaliere di Giustizia Barone D.Carlo di Maria
A 3 maggio 1840

V e s t i z i o n e
Cavaliere Casani Sacerdote D.Emanuele Marabido
A 14 luglio 1840

Vestizione e Professione di Cavaliere Gran Croce Mons.D.Pietro Nasetti Gran Priore



[1] In questa colonna marginale si contiene il Rito e Forma da praticarsi nell’armare uno o più cavalieri del Real Ordine Costantiniano di San Giorgio nella Capitale di Napoli. Estratto dalla Costituzione dell’Ordine, che ha comandato osservarsi la Maestà del Re N.S. Francesco I. Gran Maestro del Real Ordine, Napoli, dalla stamperia Reale 1826  
[2] Il Cavaliere…….. candidato del Real Ordine Costantiniano potrà riceversi, e armarsi in due maniere l’una solenne e pubblica, e privata l’altra. Se sarà solenne si praticherà il cerimoniale che segue.      
[3] Alla giornata stabilita si presentino al tempio destinato il prelato e il Commissario delegati dal Re Gran Maestro. Inoltre tutti quei Cavalieri dell’Ordine che si troveranno essere in città, dovranno concorrervi, e mancando questi  si invitino almeno due cavalieri di altr’Ordine. Il Prelato, e il Commissario vestiti del pallio solenne. Se si fa solenne la funzione celebrerà la messa il Prelato.  
[4] La chiesa della Maggione,e tutti i beni che un tempo appartenevano al Teutonico, oggi in forza di un dispaccio che porta la data delli 30 di maggio del 1787, è stata aggregata all’Ordine Costantiniano e dichiarata Commenda del medesimo Ordine.      
[5] S. Maestà con Reali rescritti dei 13 luglio 1833 e 29 settembre 1836 ne ha loro accordato il permesso. Inoltre con altro Sovrano rescritto dei 28 aprile 1834 volendo i nominati Cavalieri adempire quanto viene prescritto negli statuti del nostro Reale Militare Ordine Costantiniano per la vestizione dell’abito e per la professione, implorarono da S.M. il Re gran Maestro la dispensa onde fare contemporaneamente, e l’una e l’altra cerimonia, e con Reale rescritto dei 23 maggio 1832 si è degnato la M.S. accordargliene il permesso. Con altro Sovrano rescritto dei 7 agosto dell’istesso anno 1834 è stato inoltre concesso al Commendatario Don Giov.Francesco Rostagni Mar.se di S.Ferdinando il permesso di professarsi Cavaliere di Grazia del detto R.Ordine avendo già fatta la vestizione.
In esecuzione intanto dei citati Reali Rescritti si diviene dai Candidati Cavalieri alla presente sacra funzione a 15 giugno 1836.

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