domenica 22 maggio 2011

L'opinione/Il Regno delle Due Sicilie e la Padania di Antonio Gabriele Fucilone



Cari amici ed amiche.


Nella storia della nostra politica c'è un particolare molto singolare.
Questo particolare è il fatto che al Nord ci sia un partito che identifichi quella parte del nostro Paese, la Lega Nord, mentre al Sud un simile soggetto politico non c'è.
Questo è davvero strano poiché al Sud vi fu un'esperienza statuale unitaria, il Regno delle Due Sicilie, Stato nato nel 1816, dopo l'unione dei Regni di Napoli e di Sicilia.
Al Nord non ci fu questa esperienza.
Infatti, il Nord-Ovest era sotto i Savoia, con la Sardegna.
Il Nord-Est, compresa tanta parte della Lombardia era sotto il dominio austriaco.
L'Emilia era frammentata in ducati, come il Ducato di Parma. La Romagna era nello Stato Pontificio.
Quindi, il Nord era frammentato.
Il Sud, invece, aveva uno Stato unito.
Tra l'altro già da prima del 1816, di fatto, vi era uno la Stato che univa tutte quelle regioni comprese tra l'attuale Abruzzo e la Sicilia.
Infatti, re Carlo III di Borbone (1716-1788), assunse la corona siciliana nel 1735.
Quindi, al sud vi fu un'esperienza statuale preesistente a quella del Regno d'Italia, che fu fondato nel 1861.
Al Nord, questa esperienza non vi fu ma vi fu una vera e propria frammentazione.
Ora, viste le premesse, al giorno d'oggi sarebbe più pensabile che sia una Lega Sud e non una Lega Nord.
Come mai che tutto ciò non è avvenuto.
Proviamo a sviscerare l'argomento.
E' vero che in Sicilia e nel Sud vi fu un'esperienza statuale unitaria ma essa fu molto problematica.
Con il suo fiero carattere isolano e la sua storia, che la vide al centro di un grande regno, come quello normanno, la Sicilia mal sopportava i dettami provenienti da Napoli, la capitale del Regno delle Due Sicilie.
Questo favorì i piani piemontesi di annessione del Regno delle Due Sicilie. Mandando Giuseppe Garibaldi ed i "Mille" a Marsala, il Regno di Sardegna fece leva su questo malcontento e destabilizzò il Regno delle Due Sicilie. Ci furono parecchi siciliani che, sbagliando, videro nei garibaldini dei liberato.
I Piemontesi non fecero altro che usare questo pretesto per annettersi il regno duosiciliano nel 1861.
In seguito, però, la situazione si rivoltò contro i Siciliani e quei "liberatori" fecero una vera e propria spoliazione dell'isola e del Sud. Inoltre, massacrarono persone innocenti, come accadde a Bronte, nel 1860.
Anche nel Nord ci fu un processo analogo, in cui il Piemonte (Regno di Sardegna) fece leva sul malcontento verso l'Austria e i ducati.
Però, il Nord non visse quell'esperienza statuale simile a quella vissuta dal Sud.
Questo è un dato imprtantissimo anche per capire il seguito e la nascita della Lega Nord.
In pratica, il Nord si unì e fece unire anche l'Italia, con quel meccanismo discutibile che ho prima citato.
Infatti, prima di attaccare il Regno delle Due Sicilie, il Piemonte unì intorno a sé la Lombardia, l'Emilia, la Romagna, le Marche, l'Umbria e la Toscana.
Quindi, prima creò questo "blocco" e poi attaccò il Regno delle Due Sicilie.
In un certo senso, possiamo dire che in quel periodo nacque la "Padania" , ossia quella macro-regione che ha nel fiume Po (Padus) il suo baricentro, una grossa regione che promosse l'unificazione del nostro Paese.
Basti pensare che i "Mille" erano piemontesi, liguri, veneti, emiliani, toscani e lombardi.
Alcuni, come Giuseppe Nuvolari, erano di Roncoferraro, il mio Comune, in Provincia di Mantova.
Tra l'altro, avrei voluto proporre discussioni simili proprio durante la festa dei 150 anni di unità d'Italia che si tenne il 17 marzo scorso a Roncoferraro.
Non mi hanno ascoltato ma io continuerò a proporre una cosa simile.
Una volta unita l'Italia e presa anche Roma (1870), il Sud fu spogliato ma ciò non lo unì al suo interno.
Infatti, i particolarismi ed i localismi rimasero.
Il Nord divenne, quindi, trainante.
In pratica, l'esperienza risorgimentale unì il Nord e distrusse il Sud.
L'amministrazione fu centralizzata e la maggioranza dell'elite politica era settentrionale.
Quasi per un infame scherzo della storia, però, oggi è il Nord quella parte che sta pagando lo scotto di quel centralismo di cui fu artefice.
Sembra quasi che, dopo avere distrutto il Sud, il Nord si stia trovando in dovere di mantenere tutta l'Italia.
Da ciò, forse, la Lega Nord ha preso forza ed è diventata unificante per il Nord ma questa volta il Nord si è unito non contro il Sud o contro il Regno delle Due Sicilie contro il centralismo romano e questa unione è partita dal basso, dal popolo, e non dettata da poteri, massonerie e quant'altro.
Quel Nord che fu promotore di quel centralismo oggi ne mette in discussione le fondamenta.
Qui si ritorna al discorso della "Padania" che diventa unificante contro il malgoverno di Roma, un malgoverno che, specialmente negli anni della I Repubblica, fiaccò e spolpò le imprese del Nord.
Oggi ci troviamo con un Nord unito contro il centralismo.
Il Sud, al contrario, si sfaciò nei vari localismi.
La politica italiana dal 1861 spogliò il Sud ma non lo migliorò e né lo unifico al suo interno ma ne favorì la sua disgregazione sociale.
Un Sud disgregato fu più controllabile.
Oggi, l'Italia e, in particolare, il Nord stanno pagando il prezzo di quanto successe nel Risorgimento.
Anche per questo motivo, al Sud non c'è una "Lega" .
Possiamo dire che tutti noi (sia noi settentrionali che i meridionali) siamo vittime del Risorgimento.
Cordiali saluti.

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