mercoledì 25 maggio 2011

Carrese di Ururi, la riscoperta di una tradizione


URURI – Abbiamo già avuto modo di mostrarvi, grazie all’attivismo del compatriota Giancarlo Rinaldi, le immagini della Carrese, la corsa dei carri che si svolge ogni 3 maggio nella cittadina di Ururi, in provincia di Campobasso. Quelle foto curiose ci hanno spinto ad indagare per saperne di più su questa manifestazione popolare che si tiene, oltre che a Ururi anche nelle vicine Portocannone e San Martino in Pensilis. L’origine della manifestazione è incerta e qualcuno la fa risalire all’origine albanese dei paesi. Ururi è infatti un centro dei tanti delle comunità Arbereshe, quelli che vengono definiti come Albanesi d’Italia, presenti oltre che in Molise anche in altre parti del Sud, Puglia, Calabria e Sicilia su tutte le altre zone. La leggenda vuole che un paio di giovenche aggiogate ad un carro si fermarono, nel corso del loro lavoro, e si inginocchiarono senza che niente riuscisse a smuoverle. Alla fine, scavando il terreno dove si erano fermate le giovenche, si rinvennero i resti di San Leo. Essendo quella terra tra diversi comuni, i cittadini si contendevano l’onore di ospitare i resti e si decise di affidare alle stesse vacche il compito di “scegliere” il luogo dove le spoglie mortali avessero dovuto trovare accoglienza. L’onore toccò a San Martino in Pensilis e da allora si svolse la Carrese per ricordare proprio quell’evento. Non si sa quando la manifestazione si spostò ad Ururi. Nelle Memorie istoriche della città e della diocesi di Larino di monsignor Andrea Tria, vescovo di Larino dal 1726 al 1741, si fa menzione della Carrese di San Martino ma non di quella di Ururi che compare nelle cronache nella seconda metà del Settecento. Dunque è ipotizzabile che a Ururi la Carrese fu introdotta intorno alla metà del secolo XVIII. Da allora poche le novità introdotte in questo vero e proprio rito collettivo che coinvolge tutta la comunità. Tralasciando la leggenda è altamente probabile che il rito della corsa dei carri trainati dai buoi sia giunta con l’arrivo degli arbereshe. Nel vecchio impero Romano d’Oriente, le corse di cavalli e buoi erano frequenti ed è probabile che le comunità albanesi abbiano importato questa pratica. Prima della seconda guerra mondiale, l’organizzazione della corsa era privilegio delle famiglie agiate che mettevano a disposizione i buoi delle proprie aziende agricole. Dal 1962, invece, è cominciata l’usanza di buoi allenati alla corsa, allevati alla scuola delle corse di San Martino in Pensilis o che sono stati acquistati dia centri di allevamento della Calabria. Al problema dei costi, sensibilmente aumentati a seguito di questa scelta, si tentò di mettere riparo nel 1974 con la diminuzione degli animali necessari, da quattro a due per ogni carro e anche la riduzione dei cavalli per gli ausiliari delle squadre. Così facendo la corsa è diventata sostenibile per la popolazione anche se diverse persone lamentano una diminuzione del fascino della stessa competizione. Lo stesso percorso è stato praticamente dimezzato poiché a due buoi allenati alla corsa tutto è diventato più rapido. Attualmente la Carrese di Ururi dura appena una decina di minuti. Nonostante questo la corsa dei carri continua ad esercitare un fascino incredibile richiamando gli abitanti dei paesi vicini ma anche da fuori provincia e regione costituendo una vera e propria possibilità per innestarvi un circuito turistico. Il percorso di Ururi si snoda per ben quattro chilometri con partenza dalla Masseria Pontoni e arrivo alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie nel centro del paese. Il primo carro a partire è il vincitore dell’edizione precedente mentre l’ordine per i restanti due carri viene stabilita la mattina del 3 maggio con un sorteggio. I carri che si contendono la vittoria sono guidati da cittadini raccolti in tre gruppi, i Giovani, i Giovanotti e i Fedayn, ognuno dei quali con i caratteristici coloro azzurro – bianco, rosso – blu e giallo – verde. Intorno ai carri prima della partenza tutti i “partigiani” a piedi e quelli a cavallo che aizzano i buoi e seguono i carri lungo il percorso. Il 3 maggio 2011 la Carrese di Ururi ha visto trionfare il gruppo dei Fedayn che, dopo una partenza durante la quale sono caduti diversi cavalieri (fortunatamente senza particolari danni), sono passati da terzi a primi durante i 4 Km del percorso, vincendo con un margine notevole di vantaggio. Secondi i giovani e terzi i Giovanotti.

P.L.

Per vedere il video della manifestazione di quest'anno si può cliccare al link seguente: http://youtu.be/zxQexXwomlU

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