domenica 20 marzo 2011

Storia delle Due Sicilie, dibattito con Salemi e Garibaldi

Da sinistra il vicesindaco Brogna, Garibaldi, Giuliano e Salemi

CAPUA – Si è svolto sabato mattina un faccia a faccia che potremmo definire “storico”. Da una parte il dottor Francesco Garibaldi, discendente di Felice, fratello del più noto Giuseppe Garibaldi mentre dall’altra il Cavalier Giovanni Salemi, presidente dell’Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie e dell’associazione culturale De Mollot. Si è discusso, ovviamente, del travagliato italico “risorgimento”, tanto celebrato in questi ultimi giorni. Ad organizzare l’evento sono state le professoresse Angelina Sgueglia e Cristina Cantiello che hanno interessato il Prof. Francesco Mario Giuliano, dirigente scolastico dell’Itis Giulio Cesare Falco di Capua, che ha acconsentito allo svolgimento di una manifestazione storica “inusuale” per gli standard di questi giorni, pensando anche a rappresentare le ragioni dei vinti. E nessuno meglio del Cavalier Salemi poteva adempiere a questo compito visto che da decenni si batte per il ristabilimento della verità storica sui fatti del 1861 e sulle Due Sicilie nella sua Capua dove ogni anno è il promotore, nel mese di ottobre, della cerimonia per la commemorazione dei caduti della battaglia del Volturno. L’incontro, patrocinato dall’amministrazione comunale di Capua si è svolto proprio nella sala del consiglio dove i convenuti sono stati accolti dal vicesindaco Dott. Francesco Brogna. Gli interventi sono stati preceduti dall’arrivo di numerosi giovani che si sono presentati vestiti da garibaldini e da soldati napoletani, un quadro suggestivo organizzato dal gruppo storico di Sant’Angelo in Formis, altro fronte della battaglia del Volturno. 

I ragazzi del gruppo di rievocazione storica di Sant'Angelo in Formis

In un rapido, ma incisivo excursus storico Salemi ha ricostruito le origini storiche del meridione ricordando i pregi del governo borbonico del meridione e i tanti torti subiti a seguito della conquista Sardo Piemontese. Ai ragazzi del Falco di Capua sono così stati raccontate le grandi eccellenze delle Due Sicilie, da Mongiana a San Leucio, dallo zolfo siciliano alle saline pugliesi, dal tessile dell’Abruzzo alle cartiere dell’alta Terra di Lavoro. Sono state ricordate le realtà produttive di Pietrarsa e di Castellammare, dove i nostri cantieri navali hanno realizzato le migliori e più moderne navi del Mediterraneo. 

I ragazzi del "Falco" di Capua ascoltano la "lezione"

Attenzione anche all’onore dell’esercito napoletano: “Non possiamo, a 150 anni di distanza da quei fatti, continuare a parlare di esercito borbonico, come se i Borbone avessero dei mercenari al loro soldo. Quello era l’esercito napoletano, un esercito nazionale fondato nel ‘700 da Carlo di Borbone che ha lottato per la difesa dell’indipendenza del regno fino alla fine con migliaia di morti e feriti che – ha sostenuto Salemi -  abbiamo l’obbligo di onorare”. Anche il bluff del risorgimento è stato “svelato” nei dettagli mai raccontati: la corruzione, l’ingerenza straniera, quella massonica, la fellonia e i tradimenti alla base della conquista del sud che è proseguita poi con l’uso della forza, un decennio di guerra civile e migliaia di morti. Chi si aspettava uno scontro sulla figura di Garibaldi è rimasto deluso, segno che i tempi sono davvero cambiati e che la maturità su questi temi sta crescendo. Il dottor Garibaldi non si è infatti lasciato andare ad un amarcord familiare troppo facile ma poco veritiero. Ha parlato ai ragazzi dell’antenato come un uomo con i suoi pregi e difetti e li ha esortati ha inseguire nella vita un ideale ma anche a continuare il loro percorso di studi, perché solo approfondendo potranno avere le giuste conoscenze per affrontare il futuro. “Sono molto contento di conoscere il cavalier Salemi – ha infatti dichiarato Francesco Garibaldi – perché è conosciuto a Capua come uomo di grande valore e idealista di grande valore come dimostra la passione che mette nei suoi interventi. Sarei molto lieto di poter intervenire alla prossima commemorazione dei caduti del Volturno perché convinto che i morti non hanno colore”. Una verità e una dimostrazione di buon senso che è stata subito accolta da Salemi. A conclusione della manifestazione la consegna di una targa celebrativa ai due partecipanti, offerta dal dirigente Giuliano.

Paolo Luna

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