martedì 8 marzo 2011

Bari, terzo seminario di studi storici: Mongiana e San Leucio, eccellenze delle Due Sicilie


BARI – Una giornata costruttiva quella che si è svolta all’Itis Modesto Panetti di Bari dove si è svolto, sabato 5 marzo, il terzo incontro dei cinque previsti per il Seminario di studi storici sulle Due Sicilie organizzati dall’Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie. A rendere particolarmente attenti i ragazzi è stato il tema: una lezione su due settori produttivi industriali di eccellenza dell’ex regno, vale a dire la produzione siderurgica di Mongiana e quella tessile di San Leucio. Complici due relatori altamente qualificati il successo della manifestazione è stato grande sia presso i più giovani che hanno seguito le relazioni, che presso la dirigenza dell’istituto che ha apprezzato l’evento. Moderatore dell’appuntamento barese, organizzato in collaborazione con i Comitati Due Sicilie e con Rete Sud,  il giornalista Roberto Della Rocca che ha diretto i lavori a cui hanno preso parte l’antropologa napoletana Marina Lebro, una delle maggiori esperte del comparto tessile, e lo storico calabrese Michele Furci, già sindacalista e studioso delle dinamiche produttive della sua regione e di tutto il meridione. L’obiettivo fondamentale dell’incontro è stato quello di dimostrare che ogni provincia dell’antico regno delle Due Sicilie aveva un proprio indotto economico che garantiva occupazione alla popolazione e, di conseguenza, quel benessere che, a partire dal 1861, è cominciato a mancare. Di quell’impianto produttivo (agricolo, manifatturiero e industriale) Mongiana e San Leucio erano due delle punte di diamante assieme a Pietrarsa, agli zolfi siciliani, alle saline pugliesi, alle cartiere dell’alta Terra di Lavoro e dell’Abruzzo e al comparto tessile diffuso dal Tronto alla Sicilia. Tutto questo non per la mera dissertazione storica, che pure è fondamentale, ma per far capire ai ragazzi che un futuro migliore e possibile cominciando a riscoprire il proprio passato. L’emigrazione non è, oggi, l’unica strada possibile. Riprendendo antiche tradizioni, innovate e aggiornate alle moderne tecnologie, è possibile riscoprire le ricchezze del sud e portarle a nuova gloria. Prossimo appuntamento previsto per il 9 aprile quando si parlerà delle condizioni del regno al 1860, una buona occasione per sfatare i miti risorgimentali e porre sotto nuova luce un regno finito nell’ombra di una storiografia malata.

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